È stata l'occasione per aderire a una iniziativa a favore del Lacor Hospital (Gulu, Uganda), promossa dalla Fondazione onlus Piero e Lucille Corti.
L'ospedale di Gulu fu fondato nel 1959 dai missionari comboniani e sviluppato a partire dal 1961 dai coniugi Piero Corti, pediatra italiano, e Lucille Teasdale, una delle prime donne chirurgo canadesi, con l'obiettivo di offrire il miglior servizio sanitario possibile, al minor costo e per il maggior numero di persone possibile. Oggi, il Lacor è il principale ospedale privato non a scopo di lucro dell'Uganda; situato al nord, è anche la struttura che fornisce la maggior occupazione nel settore privato, dando lavoro a più di 600 dipendenti tra medici, operatori sanitari, gestionali e amministrativi, tutti esclusivamente di nazionalità ugandese. È inoltre polo universitario e sede di una scuola interna per 250 studenti residenti.
Ogni anno fornisce prestazioni per oltre 300 mila pazienti, con più di 60 mila ricoveri. Il costo medio per le cure di un paziente è di 9 euro. Oltre il 47% dei malati sono bambini tra 0 e 6 anni.
Il programma della serata si è articolato in una serie di arie cantate in tedesco, a ricordare l'impegno di Bach per avvicinare la popolazione ai temi religiosi attraverso l'impiego della lingua nativa; anche questo ci ricorda il primissimo impegno dell'attività missionaria, che consiste nell'apprendimento dell'idioma locale, per poter entrare in sintonia con i destinatari dell'annuncio.
La serata si è aperta con la:
Cantata BWV 82 "Ich habe genug"
di cui riportiamo la traduzione in italiano.
È quanto mi basta! Ho stretto il Salvatore, speranza dei credenti, nelle mie braccia desiderose. È quanto mi basta! Io l'ho visto, la mia fede ha stretto Gesù al mio cuore: ora desidero, con gioia, di separarmi oggi stesso dal mondo.
È quanto mi basta! La mia unica consolazione è che Gesù è mio e io sono suo. Io lo tengo stretto nella fede e già vedo, come Simeone, la gioia della vita futura. Seguiamo quest'uomo! Ah, se il Signore mi liberasse dalle catene del mio corpo! Ah, se fosse già l'ora del commiato, con gioia o mondo ti direi: È quanto mi basta! Assopitevi occhi stanchi, chiudetevi dolcemente, beati. Mondo, non resterò più qui: da te non posso aver niente che ristori la mia anima. Qui devo costruire nella miseria, là invece, là conoscerò dolce pace e sereno riposo.
Mio Dio! Quando verrà la meraviglia? Ora! Quando andrò in pace e riposerò nella fredda terra, là nel tuo grembo? Ho già preso commiato. Mondo, addio! Io gioisco della mia morte: Ah, se fosse già qui! Allora sfuggirò da ogni dolore che mi tiene ancora legato al mondo.
Il secondo brano della serata è stata la Cantata BWV 182, "Himmelskönig sei willkommen"
Re del Cielo, che tu sia il benvenuto, fa che anche noi siamo la tua Sion!
Vieni, entra, tu possiedi i nostri cuori.
Vedete, io vengo a voi come è scritto nei Libri. Dio, la tua volontà eseguo con gioia.
Un infinito amore, o Figlio di Dio ti ha esiliato dal trono della tua magnificenza perciò, per la salvezza del mondo ti sei offerto in sacrificio, hai donato il tuo sangue.
Inchinatevi al Salvatore, cuori cristiani! Indossate per lui la veste immacolata della vostra fede: il corpo, la vita e la ricchezza ora siano consacrati al Re.
Gesù, fa' che io non fugga, o Signore, dallo stendardo della tua Croce.
È qui che troverò la corona e le palme.
Gesù, la tua Passione per me è pura gioia; le tue ferite, la corona e lo scherno il pascolo del mio cuore; la mia anima cammina sulle rose, quando penso a tutto questo, nel cielo dunque donaci una dimora.
Rechiamoci dunque alla gioiosa Salem: accompagnate il Re nell'amore e nel dolore: Egli ci guida e ci apre la via.
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