S. Teresa di Gesù Bambino


Nella vita di Teresa, dottore della Chiesa, c’è un episodio commovente che dimostra il suo zelo per le anime e specialmente per i missionari. Era già molto malata e camminava solo con grande fatica, così il medico le aveva ordinato di fare ogni giorno, per una mezz’ora, una passeggiata nel giardino. Pur non credendo nell’utilità di questo esercizio, ella lo eseguiva fedelmente ogni giorno. Una volta una consorella che l’accompagnava, vedendo le grandi sofferenze che le procurava il camminare, le disse: “Ma suor Teresa, perché fa tutta questa fatica se le procura più sofferenze che sollievo?”. E la santa rispose: “Sa sorella, sto pensando che forse proprio in questo momento un missionario in un paese lontano si sente molto stanco e scoraggiato, perciò offro le mie fatiche per lui”.
Dio mostrò di aver accolto il desiderio di Teresa di offrire la sua vita per i sacerdoti, quando la madre superiora le affidò due nomi di seminaristi, che avevano chiesto il sostegno spirituale di una carmelitana. Uno era l’abbé Maurice Barthélemy-Bellière, che pochi giorni dopo la morte di Teresa riceveva l’abito di “Padre Bianco” e divenne sacerdote e missionario. L’altro era P. Adolphe Roulland, che la santa accompagnò con le sue preghiere e sacrifici fino all’ordinazione sacerdotale e in modo speciale poi come missionario in Cina.



La Missione di Teresa

Fare amare Dio come lo amo io e dare la mia piccola via…

Se Gesù realizzerà i miei presentimenti…
Non conosco l’avvenire: tuttavia se Gesù realizzerà i miei presentimenti lo prometto – scriveva a Padre Maurice Bellière – di restare anche Lassù la sua piccola sorella. La nostra unione, invece di essere spezzata, diventerà allora più intima, non ci sarà più clausura, non ci saranno più grate e la mia anima potrà volare con lei nelle missioni lontane. I nostri ruoli resteranno gli stessi: a lei le armi apostoliche, a me la preghiera e l’amore…
Con queste parole Teresa prendeva commiato dal suo primo fratello spirituale, giovane sacerdote missionario che aveva accolto e guidato sulla piccola via da lei tracciata.

Le pagine più belle scritte da Teresa sulla misericordia divina furono, senza dubbio, le ultime quattro lettere, che scrisse a Padre Maurice Bellière per incoraggiarlo ad avanzare con lei sulla piccola via del totale abbandono (Pierre Descouvemont).

Le ultime sette lettere di Teresa a Padre Maurice Bellière (dal 9 giugno 1897 al 25 agosto 1897) costituiscono la continuazione e il completamento dottrinale del Manoscritto C (Sœur Cécile Pergeaux).

Maurice Bellière nella missione dei Padri Bianchi a Nassa, oggi Malawi (1902)
Il mio grande desiderio è di tornare sulla terra…
Durante la notte tra il giovedì e il venerdì santo del 1896, due emottisi fecero presagire a Teresa che non sarebbe rimasta a lungo sulla terra. Nella primavera dell’anno seguente, la sua salute peggiorò rapidamente.
Negli ultimi mesi di vita, Suor Teresa parlava spesso del suo desiderio di tornare ancora sulla terra, una volta giunta in cielo, per insegnare la sua piccola via. Ci pensava e si domandava come sarebbe stato possibile.
Nel mese di marzo Suor Maria del Sacro Cuore, vedendola in preghiera nel romitorio di San Giuseppe, le domandò: Che cosa chiedi con tanto fervore? Le rispose Chiedo a San Giuseppe di voler proprio sostenere presso Dio il mio grande desiderio di tornare sulla terra…
Un altro giorno, Madre Agnese di Gesù le chiese spiegazioni della sua via che diceva di voler insegnare alle anime dopo la sua morte. Madre mia, è la piccola via, è il cammino della fiducia e dell’abbandono totale. Voglio insegnare loro i piccoli mezzi che mi sono così perfettamente riusciti, dire loro che quaggiù non c’è che una sola cosa da fare: gettare a Gesù i fiori dei piccoli sacrifici, prenderlo con le carezze, è così che io l’ho preso, ed è per questo che sarò così ben accolta.

Rassicurava le consorelle che il suo ingresso in cielo non le avrebbe impedito di continuare a lavorare per la salvezza delle anime. Anzi, la sua missione stava per incominciare: Sento che sto per entrare nel riposo… Ma sento soprattutto che la mia missione sta per cominciare, la mia missione di far amare il buon Dio come lo amo io, di dare la mia piccola via alle anime. Se il buon Dio esaudisce i miei desideri, il mio Cielo trascorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, voglio passare il mio Cielo a fare del bene sulla terra. Non è impossibile, perché nel seno stesso della visione beatifica gli Angeli vegliano su di noi. Non posso essere felice di godere, non posso riposarmi finché ci saranno anime da salvare… Ma quando l’Angelo avrà detto: Il tempo è finito, allora mi riposerò, potrò godere, perché il numero degli eletti sarà completo e tutti saranno entrati nella gioia e nel riposo. A questo pensiero il mio cuore esulta…

Adolphe Roulland missionario in Cina
Le dicevamo che era stata proprio fortunata a esser stata scelta dal buon Dio per mostrare alle anime la via della fiducia. Rispose: Che vuole che mi importi che sia io oppure un’altra che dà alle anime questa via; purché essa sia mostrata, che importa lo strumento.
Suor Geneviève (la sorella Celina) confermò questo desiderio, molti anni dopo, durante il processo: quando il Promotore della Fede mi chiese perché desideravo la Beatificazione di Suor Teresa di Gesù Bambino, gli risposi che era unicamente per far conoscere la sua piccola via. Continuò: Se parla di via, la Causa fallirà certamente… Pazienza – risposi – il timore di perdere la Causa di mia sorella non saprebbe impedirmi di mettere in valore il solo punto che mi interessa: fare canonizzare, in un certo modo, la piccola via.
A Suor Geneviève diceva: … tutto passa, anche la piccola Teresa, ma tornerà!
Un giorno le dissi: Lei ci guarderà dall’alto del cielo, vero?
Rispose allora spontaneamente: No, io discenderò!

Teresa morì con un ultimo Mio Dio… ti amo. Erano le 19,20 di giovedì 30 settembre 1897… e tutto stava per incominciare.



I FRATELLI SPIRITUALI DI TERESA
Gesù mi ha unita a due dei suoi apostoli, che sono diventati miei fratelli

Maurice Barthélemy-Bellière
primo fratello spirituale di Teresa
Sacerdote dei Padri Bianchi, Missionario in Africa

Faccio tutto quanto dipende da me per ottenerle le grazie che le sono necessarie

Maurice Barthélemy-Bellière nacque a Caen il 10 giugno 1874.
La sua vita si incrociò con quella di Teresa grazie a Madre Maria Gonzaga che lo affidò alla sua preghiera e alla sua guida spirituale. Suor Teresa lo guidò sulla piccola via da lei scoperta e con lui intrattenne una corrispondenza molto preziosa.
Maurice era un giovane seminarista dalla vocazione fragile quando conobbe Suor Teresa. L’adozione di questo fratello spirituale fu una gioia grandissima per lei. Ella esercitò nei suoi confronti una specie di maternità spirituale. Dopo la salutare prova della caserma, Maurice, ventiduenne, ritrovò l’ambiente di studi del Seminario. Suor Teresa gli inviò le sue prime righe il 21 ottobre 1896, con un piccolo scritto riservato. Fino alle vacanze dell’estate 1897, lei gli scrisse una lettera ogni due mesi.
Il 29 settembre 1897, la vigilia della morte di Suor Teresa, s’imbarcò per Algeri, in Tunisia, dove entrò in noviziato dai Padri Bianchi. Ordinato sacerdote nel 1901, esercitò il suo apostolato a Niassa, l’attuale Malawi, dal 1902 al 1904. A causa della cattiva salute fu costretto a rientrare in Francia dove morì a Caen, sua città natale, il 14 luglio 1907.

Preghiera di Teresa
Per Padre Maurice Barthélemy-Bellière
Teresa compose questa preghiera, tra il 17 e il 21 ottobre 1895, per assecondare il desiderio di Maurice Barthélemy-Bellière, all’epoca seminarista, affidatole da Madre Agnese nell’ottobre dello stesso anno. Madre Agnese, poi, accluse la preghiera di Teresa alla propria lettera a don Bellière, in cui accolse la sua richiesta di avere l’aiuto spirituale di una “sorella” carmelitana.

O mio Gesù, ti ringrazio di soddisfare uno dei miei più grandi desideri: quello di avere un fratello Sacerdote e apostolo…
Mi sento molto indegna di questo favore, ma giacché ti degni di concedere alla tua povera piccola sposa la grazia di lavorare specialmente alla santificazione di un’anima destinata al Sacerdozio, con gioia ti offro per essa tutte le preghiere e i sacrifici di cui posso disporre; ti chiedo, o mio Dio, di non guardare ciò che sono, ma ciò che dovrei e vorrei essere, ossia una religiosa tutta infiammata del tuo amore.
Tu lo sai, Signore: la mia unica ambizione è di farti conoscere e amare, ora il mio desiderio sarà realizzato. Io non posso che pregare e soffrire, ma l’anima alla quale ti degni unirmi con i dolci vincoli della carità andrà a combattere nella pianura per conquistarti dei cuori, e io, sulla montagna del Carmelo, ti supplicherò di dargli la vittoria.
Divino Gesù, ascolta la preghiera che ti rivolgo per chi vuole essere tuo Missionario: custodiscilo in mezzo ai pericoli del mondo; fagli sentire sempre più il niente e la vanità delle cose passeggere e la felicità di saperle disprezzare per tuo amore. Il suo sublime apostolato si eserciti già su coloro che lo circondano, che egli sia un apostolo, degno del tuo Sacro Cuore…
O Maria dolce Regina del Carmelo, a te affido l’anima del futuro Sacerdote, di cui sono l’indegna piccola sorella. Degnati di insegnargli fin d’ora con quale amore tu toccavi il Divino Gesù Bambino e lo avvolgevi in fasce, affinché un giorno egli possa salire il Santo Altare e portare nelle sue mani il Re dei Cieli.Degnati di insegnargli fin d’ora con quale amore tu toccavi il Divino Gesù Bambino e lo avvolgevi in fasce, affinché un giorno egli possa salire il Santo Altare e portare nelle sue mani il Re dei Cieli.
Ti chiedo ancora di custodirlo sempre all’ombra del tuo manto verginale, fino al momento felice in cui, lasciando questa valle di lacrime, potrà contemplare il tuo splendore e godere durante tutta l’eternità dei frutti del suo glorioso apostolato…
Teresa di Gesù Bambino
rel. carm. ind.


Adolphe-Jean-Louis-Eugène Roulland
secondo fratello spirituale di Teresa
Sacerdote delle Missioni Estere di Parigi,
missionario in Cina

Chiedo a Gesù per me, (…) di infiammarmi del fuoco del suo Amore, perché io possa poi aiutarla ad accenderlo nei cuori

Nacque a Cahagnolles (Calvados) il 13 ottobre 1870. Entrò nelle Missioni Estere di Parigi e preparandosi al Sacerdozio, sentì il bisogno dell’aiuto delle preghiere di una Monaca claustrale per il suo futuro apostolato. Madre Maria di Gonzaga non esitò allora a scegliere Suor Teresa di Gesù Bambino. È la migliore fra le buone, confidò a Padre Roulland prima della sua Ordinazione Sacerdotale (28 giugno 1896). Questi incontrò Suor Teresa il 3 luglio, in occasione di una delle sue messe celebrate al Carmelo. Nel corso degli ultimi mesi di vita, Suor Teresa scrisse ben sette volte a P. Roulland. Di questa corrispondenza, un biglietto andò perduto perché, consegnato come segno di protezione a una piccola bambina cinese durante la sua malattia, non fu recuperato al momento della sua sepoltura. La Priora fece pervenire al padre una fotografia di Suor Teresa sul retro della quale aveva riportato le date importanti della sua vita.
Suor Teresa portava un piccolo Vangelo sul cuore e lì inserì l’immagine-ricordo dell’ordinazione Sacerdotale del suo fratello, sulla quale scrisse: Quaggiù lavoriamo insieme; in Cielo condivideremo la ricompensa. Ugualmente Padre Roulland portava con sé un’immagine dipinta da Suor Teresa, che rappresentava un cuore che lasciava cadere gocce di sangue sopra Su-Tchuen, la regione cinese dove il Padre era stato inviato missionario. Vi era scritta questa invocazione di Suor Teresa: O Sangue Divino di Gesù, innaffia la nostra missione. Fa germinare gli eletti (20 agosto 1896). Ogni giorno, Padre Roulland ricordava sua “sorella” nella messa e recitava la preghiera che ella gli aveva domandato: Mio Dio, infiamma la mia sorella del vostro amore, preghiera che, su domanda di Suor Teresa, diventò la seguente dopo la morte: Mio Dio, permetti alla mia sorella di farti ancora amare.
In una lettera che P. Roulland le inviò da Shangai tra il 24 e il 26 agosto 1896, Suor Teresa restò sorpresa di leggere questo avvenimento tra i più importanti della vita: Vocazione salvata da Notre-Dame de La Délivrande: 8 settembre 1890. Era esattamente il giorno della Professione di Suor Teresa al Carmelo allorché dicendo al mondo un eterno addio, il suo unico scopo era quello di salvare le anime, specialmente le anime degli apostoli. A Gesù, suo Divino Sposo, ella domandò particolarmente un’anima apostolica; non potendo essere Sacerdote, voleva che al suo posto un Sacerdote ricevesse le grazie del Signore, che avesse le sue medesime aspirazioni, i suoi medesimi desideri, come scrisse a P. Roulland il 1° novembre 1896. Ricordiamo che la poesia-preghiera A Nostra Signora delle Vittorie, Regina delle Vergini, degli Apostoli e dei Martiri era stata scritta il 16 luglio 1896, secondo l’intenzione di P. Roulland.
Nel 1909, dopo qualche anno di vita missionaria in Cina, il Padre fu richiamato a Parigi come Direttore nel Seminario di Rue du Bac, adempiendo inoltre, dal 1913, le funzioni di economo. Senza tuttavia mettersi personalmente in mostra, fu un apostolo sempre più convinto di Santa Teresa di Gesù Bambino e del suo Atto di Offerta all’Amore Misericordioso. Nel 1922, dopo un anno passato a Roma, fu incaricato del Noviziato dei fratelli a Dormans (Marne), ove morì il 12 giugno 1934.