mercoledì 14 marzo 2012

Prima le mamme e i bambini

Ancora oggi in Africa molte mamme e molti bambini muoiono perché non hanno la possibilità di avere servizi sanitari adeguati. Non a caso la riduzione della mortalità materna e infantile è uno dei grandi Obiettivi del Millennio, stabiliti dalle Nazioni Unite.


In particolare, l'accesso al parto assistito è la prestazione che più di ogni altra segna drammaticamente la differenza tra i diversi paesi e le diverse classi sociali. I problemi sono molti, e a volte banali: i costi, la difficoltà dei trasporti, la scarsità e la bassa qualità dei servizi locali. Per poterli superare serve lo sforzo comune di autorità sanitarie pubbliche e private e il contributo di tutti.

Le mortalità materne nei paesi interessati dal programma sono tra le più alte del mondo. In Angola la mortalità materna è stimata a 14 ogni 1.000. In Etiopia è di 7 per 1.000. In Uganda è di 5 per 1.000. In Tanzania la mortalità materna è di 9 per 1.000.


UN NUOVO MODELLO DI INTERVENTO
Medici con l'Africa Cuamm ha scelto da sempre una tipologia di intervento che privilegia il rapporto attivo con le comunità locali, le autorità sanitarie pubbliche e i servizi privati non profit. Con questo nuovo intervento Medici con l'Africa Cuamm intende rafforzare ulteriormente il partenariato tra servizi governativi e servizi non profit. Solo questa integrazione in termini di responsabilità, finanziamento e gestione della sanità può assicurare un vero e proprio miglioramento dei servizi non solo per quanto riguarda il parto assistito, ma per il sistema sanitario nel suo insieme e, più in generale, per lo sviluppo del paese, la crescita e la riduzione della povertà.


RADDOPPIARE IN 5 ANNI IL NUMERO DEI PARTI ASSISTITI
Il programma di Medici con l'Africa Cuamm intende aumentare l'accesso ai servizi sanitari, in particolare al parto sicuro, considerando tutte le diverse variabili in gioco: il costo del servizio, la distanza delle strutture, la disponibilità di risorse umane qualificate e di materiale sanitario.
Concretamente l'intervento si focalizzerà nella collaborazione con Istituzioni Cattoliche del settore sanitario, che operano in 4 distretti di 4 paesi Africani – Angola, Etiopia, Uganda, Tanzania – che ricevono già un supporto governativo. La popolazione direttamente interessata è complessivamente di circa 1.300.000 abitanti, con 4 ospedali principali e 22 centri di salute periferici che possono garantire il parto sicuro. L'obiettivo è di raddoppiare in 5 anni il numero dei parti assistiti, passando dagli attuali 16.000 a oltre 33.000 l'anno, con un efficace coinvolgimento di ospedali e centri di salute governativi. In tal modo si prospetta un progressivo miglioramento della copertura del servizio per mamme e neonati dall'attuale 29% (media) all'impegnativo 60% (media), dati che mostrano l'enorme bisogno ancora da fronteggiare. Nell'arco dei cinque anni saranno assicurati dal progetto complessivamente oltre 125.000 parti assistiti, di cui 39.000 negli ospedali e 86.000 nei centri di salute governativi, una delle dimensioni fondamentali della sfida.



I LUOGHI DELL'INTERVENTO
Medici con l'Africa Cuamm, lavora da molti anni nei Paesi in via di sviluppo in partenariato con le istituzioni cattoliche nel settore sanitario. Il programma intende focalizzarsi sui seguenti Paesi e con le seguenti Istituzioni non profit:
a) Angola: la Diocesi di Ondjiva, proprietaria dell'ospedale di Chiulo, il solo ospedale del Municipio di Ombadja, con una popolazione di 300.000 abitanti.
b) Etiopia: la Conferenza Episcopale Etiope, proprietaria dell'ospedale San Luca di Wolisso, l'unico ospedale della South West Shoa Zone, di oltre 1 milione di abitanti.
c) Uganda: la Diocesi di Apach, proprietaria dell'ospedale di Aber, il solo ospedale del sotto distretto di Oyam, di circa 343.600 abitanti.
d) Tanzania: la Diocesi di Iringa, proprietaria dell'ospedale di Tosamaganga, il solo ospedale del Distretto di "Iringa Rural" di circa 262.000 abitanti.

Nessun commento:

Posta un commento