lunedì 26 marzo 2012

La voce della giustizia non si può uccidere


Ora siamo in Quaresima, che è un tempo di conversione, di prendere coscienza di ciò che è un cristiano, ed io voglio rivolgere un appello fraterno, pastorale, all’oligarchia, perché si converta e viva, e impieghi la sua potenza economica per la felicità del popolo e non per la disgrazia e la rovina della nostra popolazione. [...]

Questa sarà la nostra migliore Quaresima: lavorare per la giustizia sociale e per amore ai poveri, come mi ha raccomandato il papa Giovanni Paolo II durante la mia visita a Roma. Lo stesso pontefice ha sottolineato che questi beni, che non sono necessari per alcuni pochi, rappresentano per centinaia di milioni di esseri umani l’elemento indispensabile per la loro sopravvivenza. Ha anche evidenziato un’altra cosa essenziale del messaggio cristiano. Ha detto il papa che alla Chiesa non importa che ci sia solo una più equa distribuzione della ricchezza, le interessa che questa distribuzione si faccia perché esiste davvero in tutti gli esseri umani un’attitudine a voler condividere non solo i beni, ma la stessa vita con coloro che sono svantaggiati nella nostra società. Questo è molto bello. La giustizia sociale non è in primo luogo una legge che imponga di distribuire qualcosa; dal punto di vista cristiano è un atteggiamento interiore come quello di Cristo, che, da ricco che era, si fece povero per condividere con i poveri il suo amore. Spero che questo appello della Chiesa non indurisca ancora di più il cuore degli oligarchi, ma che li muova a conversione. Condividete ciò che avete. Non continuate a mettere a tacere con la violenza noi che vi facciamo questo invito, né, tanto meno, continuate ad uccidere chi come noi vuole solo ottenere che ci sia una più giusta distribuzione del potere e della ricchezza nel nostro paese. E parlo in prima persona, perché questa settimana mi è arrivato l’avviso che sono nella lista di coloro che saranno eliminati la settimana prossima. Resta però la certezza che la voce della giustizia nessuno la può uccidere. (Oscar Arnulfo Romero, Homilia del 24 de Febrero de 1980).

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