Domenica la Comunità parrocchiale è invitata a salutare Padre Massimo Casaro che nelle prossime settimane partirà per S. Paolo del Brasile. P. Massimo celebrerà la S. Messa delle 10 a cui seguirà un momento di festa e di saluto.
È importante comprendere meglio, dalle sue parole e di chi lo conosce da anni, le motivazioni maturate negli ultimi mesi che lo hanno spinto a partire con destinazione il Brasile.
di padre Massimo Casaro
L'estate dello scorso anno ho trascorso più di due mesi in Brasile. Alla ricerca delle tracce che il Pime ha lasciato in tanti anni di lavoro missionario e dei volti di amici molto cari. Ho trovato le une e gli altri. Con questi ultimi ho trascorso giornate intense.
L'estate dello scorso anno ho trascorso più di due mesi in Brasile. Alla ricerca delle tracce che il Pime ha lasciato in tanti anni di lavoro missionario e dei volti di amici molto cari. Ho trovato le une e gli altri. Con questi ultimi ho trascorso giornate intense.
E poi le grandi città, San Paolo conta circa 20 milioni di abitanti, e i fiumi, e la foresta.
Poi la gente. Un incredibile mosaico di popoli arrivati da tutte le parti del globo, che si sono fusi o hanno deciso di conservare gelosamente la loro identità. Gente comunque bella, cordiale e simpatica. Come le loro Messe accompagnate da una musica che varia dal lento al valzer, ma sempre ritmata dalla batteria elettronica.
Mi ha colpito, nella parrocchia di San Paolo nella quale lavorano i padri del Pime, ma non credo sia un caso isolato, la processione di intronizzazione del Vangelo. Molte delle persone presenti avevano in mano la Bibbia aperta sul brano del giorno e hanno seguito il sacerdote che apriva la processione. Un modo per mettere in risalto l’importanza che la comunità riconosce alla Parola.
Certo i problemi non mancano: ci sono le cosiddette sette evangeliche che contendono, per così dire, il primato della Chiesa cattolica, e il problema dello sfruttamento razionale e sostenibile dell’immensa foresta amazzonica. Anche in Brasile, come nel resto del mondo, il bisogno di consolazione a buon mercato tende a prevalere sulla libertà responsabile, che in alcun modo contraddice la fede autentica, e il denaro acceca l’uomo impedendogli di abitare il mondo in modo da poterlo consegnare, sempre abitabile, alle generazioni future.
Una sfida grande che fa grande l’uomo che l’accetta con coraggio e umiltà.
E io come sono tornato? Che bilancio ho fatto al termine del mio viaggio?
Non so dirvelo perché, mentre sto scrivendo, dalla mia finestra posso ancora contemplare la foresta e l’immensità liquida e fuggevole del Rio. Ma ne parleremo in uno dei prossimi mesi.
Una partenza non scontata
di padre Gian Paolo Gualzetti
Quest’anno abbiamo un evento che ai più non sarà scappato. Il nostro carissimo padre Massimo Casaro parte per la prima volta alla verde età di... (la privacy non lo permette, ma per i curiosi qualche anno in più di me). Ha vissuto per oltre vent’anni al nostro Centro Missionario PIME di Milano coprendo le più svariate mansioni, con sempre nel cuore il desiderio di conoscere l’uomo nelle sue pieghe più recondite e di comunicare il Vangelo a tutti con passione, soprattutto ai giovani. Lui era pronto a partire molti anni fa, ma la morte del papà lo ancorò alla mamma essendo figlio unico. Tutti pensavano a un breve tempo visto l’età dei più robusti (ottant’anni) della mamma. Ma lei continuava a vegliare sul figlio e il figlio sulla madre. Sembra una favola... Alla vigilia dei cento (mancavano solo 12 giorni) la mamma fece festa in cielo e così diede il semaforo verde per la partenza del figlio. Una partenza non scontata, ma accolta. E visto i precedenti dei genitori, padre Massimo ha davanti un bel po’ da vivere in missione, ma non è questo quello che conta. La sua partenza è un dono per tutti noi e ci dice che la missione nel cuore di ogni uomo e donna non ha età e ci interpella ciascuno nell’oggi che viviamo. A lui auguriamo di vivere con gioia questa sua partenza anche se qualche timore e difficoltà non mancherà. A tutti voi auguro di trarre dai propri ricordi lo stimolo di vivere il presente con quel bel desiderio di comunicare con la semplicità della propria vita Gesù, il nostro maestro ed amico.
Quest’anno abbiamo un evento che ai più non sarà scappato. Il nostro carissimo padre Massimo Casaro parte per la prima volta alla verde età di... (la privacy non lo permette, ma per i curiosi qualche anno in più di me). Ha vissuto per oltre vent’anni al nostro Centro Missionario PIME di Milano coprendo le più svariate mansioni, con sempre nel cuore il desiderio di conoscere l’uomo nelle sue pieghe più recondite e di comunicare il Vangelo a tutti con passione, soprattutto ai giovani. Lui era pronto a partire molti anni fa, ma la morte del papà lo ancorò alla mamma essendo figlio unico. Tutti pensavano a un breve tempo visto l’età dei più robusti (ottant’anni) della mamma. Ma lei continuava a vegliare sul figlio e il figlio sulla madre. Sembra una favola... Alla vigilia dei cento (mancavano solo 12 giorni) la mamma fece festa in cielo e così diede il semaforo verde per la partenza del figlio. Una partenza non scontata, ma accolta. E visto i precedenti dei genitori, padre Massimo ha davanti un bel po’ da vivere in missione, ma non è questo quello che conta. La sua partenza è un dono per tutti noi e ci dice che la missione nel cuore di ogni uomo e donna non ha età e ci interpella ciascuno nell’oggi che viviamo. A lui auguriamo di vivere con gioia questa sua partenza anche se qualche timore e difficoltà non mancherà. A tutti voi auguro di trarre dai propri ricordi lo stimolo di vivere il presente con quel bel desiderio di comunicare con la semplicità della propria vita Gesù, il nostro maestro ed amico.
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