In concomitanza con la Giornata della memoria, per non dimenticare la data del 27 gennaio del 1945, quando a Auschwitz furono abbattuti i cancelli, sabato 28 gennaio, alle ore 21.00 al Teatro Rosetum di Via Pisanello, 1 e domenica 29 gennaio, alle ore 11.00 alla Palazzina Liberty di Largo Marinai d'Italia a Milano, verrà eseguita l’opera A piedi scalzi per permettere l'incontro con una delle figure femminili più rappresentative del Novecento, Edith Stein (proclamata patrona d’Europa nel 1999 da Giovanni Paolo II col nome di Santa Teresa Benedetta della Croce).
Ebrea passata attraverso l’ateismo e la ricerca fenomenologica, Edith Stein è la prima donna a entrare in un Ateneo di filosofia, mistica carmelitana, scrittrice, insegnante, testimone della verità e vittima della Shoah nel campo di sterminio di Auschwitz. Percorrere le tappe della sua vita significa far luce sulle traversie e sulla cultura del secolo appena trascorso, ma anche sulla tradizione di pensiero dell’Occidente Europeo.
Il concerto su Edith Stein nasce dall' incontro fra il compositore Alessandro Nidi e lo scrittore di teatro Giampiero Pizzol. Nidi si era già occupato di musica religiosa collaborando con Battiato, Moni Ovadia e altri autori ed era sicuramente attento alla musica tedesca dato che è il curatore dell’ edizione delle opere di Shoenberg. Ma qui c’è ben altro. Il fascino semplice e delicato di una vita. Complice la penna di Pizzol , scrittore di racconti e piece di teatro e l' aiuto straordinario di padre Sicari, padre Sangalli e di Angela Ales Bello, per i testi di riferimento. E poi il tuffo dentro le migliaia di pagine di filosofia!
Ebrea passata attraverso l’ateismo e la ricerca fenomenologica, Edith Stein è la prima donna a entrare in un Ateneo di filosofia, mistica carmelitana, scrittrice, insegnante, testimone della verità e vittima della Shoah nel campo di sterminio di Auschwitz. Percorrere le tappe della sua vita significa far luce sulle traversie e sulla cultura del secolo appena trascorso, ma anche sulla tradizione di pensiero dell’Occidente Europeo.
Il concerto su Edith Stein nasce dall' incontro fra il compositore Alessandro Nidi e lo scrittore di teatro Giampiero Pizzol. Nidi si era già occupato di musica religiosa collaborando con Battiato, Moni Ovadia e altri autori ed era sicuramente attento alla musica tedesca dato che è il curatore dell’ edizione delle opere di Shoenberg. Ma qui c’è ben altro. Il fascino semplice e delicato di una vita. Complice la penna di Pizzol , scrittore di racconti e piece di teatro e l' aiuto straordinario di padre Sicari, padre Sangalli e di Angela Ales Bello, per i testi di riferimento. E poi il tuffo dentro le migliaia di pagine di filosofia!
L'Opera, in forma di Oratorio, è suddivisa in otto parti nella figura liturgica dell'Ufficio delle Ore e in considerazione degli ultimi otto giorni trascorsi da Edith Stein in campo di concentramento. Così riga dopo riga ecco prendere forma un testo in versi diviso in otto cantiche dedicate alle vicende fondamentali della vita di Edith Stein: la perdita del padre, l' infanzia in una famiglia ebrea a Breslau, le domande della giovinezza e la passione per la filosofia di Husserl all' Ateneo di Gottinga, l' esperienza come infermiera durante la Prima Guerra Mondiale, l'insegnamento e le conferenze tenute in numerose città, la conversione al cattolicesimo, la scelta di entrare al Carmelo di Colonia e il congedo dalla madre, la notte dei Cristalli e la persecuzione degli ebrei, l' esilio al monastero di Echt in Olanda e infine la deportazione e la morte ad Auschwitz il 9 agosto 1942.
Così nasce "A Piedi Scalzi", un' opera teatrale e musicale insieme che si avvale delle voci dal vivo della cantante Daniela Piccari e della attrice Laura Aguzzoni su musiche di Alessandro Nidi per coro e orchestra registrate appositamente per questa versione multimediale del concerto. Le immagini della Stein e dei luoghi dove ha vissuto prendono forma visiva dietro le spalle delle due interpreti così come lentamente, attraverso quest'Opera, prende corpo l' anima di questa filosofa che è passata attraverso la cultura e la storia del Novecento con la vulnerabilità di una donna e con la determinazione di chi segue la Verità a piedi scalzi meritando di essere proclamata recentemente patrona d'Europa da Giovanni Paolo II.
Le due voci femminili si intrecciano nelle parti del recitativo e della melodia e fanno risuonare oggi le parole della Stein : parole dolci come poesie o profonde e sferzanti come riflessioni filosofiche, semplici come giornate di sole o dolorose come notturne preghiere. Non si tratta dunque di una recitazione con musica, ma di un’ Opera vera e propria in cui tutte le parti si fondono ed evocano la gioia, lo smarrimento e infine il martirio di Suor Teresia Benedicta a Cruce. Coronamento di tutto sono i versi del Cantico Spirituale di San Giovanni della Croce che concludono l' opera non come un Requiem, ma piuttosto come un Gloria . E’ lì che la notte ritrova la luce dell’aurora ed Edith Stein offre la sua vita per la Verità.
Il clima che la musica di Nidi cerca di ricreare è uno spazio e un tempo perchè la parola della Stein possa risuonare fino a farsi domanda, canto e preghiera, citando ora lo Yiddish ebraico, ora Bach, ora il canto gregoriano, utilizzando i timbri degli archi, delle percussioni e dei fiati al servizio delle otto cantiche del libretto.
I testi di Giampiero Pizzol, scrittore di teatro, sono stati elaborati in contatto con Padre Sangalli, carmelitano curatore della causa di beatificazione della Stein, e sottolineano attraverso gli scritti della Santa Carmelitana, tutte le scelte drammatiche della sua vita, ma anche la grazia che le ha sempre illuminate.
L'orchestra che si incarica dell'esecuzione è composta per l'occasione di undici elementi: violino, viola, violoncello, contrabbasso, clarinetto, oboe, fagotto, sax soprano, tastiera, pianoforte e due percussionisti.
Direttore dell'esecuzione è Alessandro Nidi, pianista, compositore e direttore d'orchestra. Ha diretto per quindici anni le iniziative musicali presso il teatro stabile di Parma e dall'84 dirige quelle del Teatro delle Briciole di Parma. Collabora periodicamente con l'Orchestra "A. Toscanini". Nel 1997 dirige in prima mondiale l'opera lirica di Franco Battiato "Genesi" al Teatro Regio di Parma incidendone il disco. Collabora con importanti registi, tra cui Mario Martone e Moni Ovadia. Fonda il "Trio Gardel"; collabora con Maddalena Crippa; scrive musica per Renato Bruson, Mirella Freni, Cecilia Gasdia, Michele Pertusi, Lucio Dalla. Dirige il "Pierrot Lunaire" di Schoenberg nei più importanti Festival Internazionali.
Il Coro è diretto dal Maestro Leonardo Morini per le parti dei responsori tratte dalle opere della Stein e da quelle di di S. Teresa di Avila. Leonardo Morini è diplomato in organo e composizione organistica al Conservatorio di Parma. Svolge attività concertistica come continuista al clavicembalo e all'organo in Italia ed all'estero. Ha collaborato con Severino Gazzelloni, Cecilia Gasdia, Fabio Biondi, Emma Kirkby. Dal 1999 è clavicembalista dell'"Aura Soave" e degli "Orfei Farnesiani" con cui ha inciso vari cd per Tactus. Attualmente dirige il coro Città di Parma. Realizza musiche per produzioni teatrali e fa parte della casa editrice "Kookaburra", di cui cura il settore relativo alla musica antica.
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