giovedì 10 gennaio 2013

Signore, che i nostri occhi si aprano


«Ho pensato che nella grande gioia per l’attesa di questo Lieto Evento e l’esultanza di tutti nell’accogliere il Bambino Gesù è giusto dare risalto a chi Gesù lo ha accolto per primo: i poveri, gli ultimi, quelli, che non avevano nulla da offrirGli se non il loro calore, il loro stupore».
                               Suor Bertilla

28 ottobre 2012. Camp per la cura degli occhi

Circa 5 volte l’anno, il team del Vimala, suore, medici, paramedici, laici, organizza un Camp per il controllo gratuito degli occhi e della vista, dedicato esclusivamente ai più poveri, grandi e piccini, ai nostri amici hanseniani e a tutte quelle persone che abitano negli slums o addirittura sui marciapiedi di questa megalopoli che è Mumbai. Oggi il Camp è stato allestito a Juhu in una zona molto povera di questa ricca località dove sorgono sul mare Hotel e ville lussuosissime, ristoranti rinomati e club d’élite. Questa convivenza assurda tra ricchezza sfrenata e miseria inimmaginabile, è uno dei tanti inspiegabili contrasti dell’India.
Noi suore con lo staff ci siamo prodigate in ogni modo per non fare attendere a lungo la fila dei pazienti, che andava via via aumentando.

Pur essendo molto impegnata, il mio sguardo era attratto da ciò che succedeva in un angolo dello spiazzo vicino. Decine di famiglie “povere in canna” con una nidiata di bambini tutti piccolissimi (impossibile contarli perchè sgattaiolavano ovunque come i pulcini, ma saranno stati almeno una trentina) erano lì sedute per terra con accanto i loro miseri stracci. Incuriosita di questa strana assemblea, ho chiesto a persone della zona cosa facesse quella povera gente. Mi è stato detto che sono famiglie provenienti dai villaggi limitrofi in cerca di un qualunque lavoro. Solitamente uomini e donne vengono reclutati, con un salario miserabile per otto ore al giorno. I lavori sono i più umili e faticosi quali il trasporto di materiale per le costruzioni, per le riparazioni delle strade, per l’edilizia, ecc. Fa sempre effetto vedere questi giovani corpi già mal ridotti dalla fame e dalle malattie piegati sotto questi enormi pesi. Ma ancor più sconvolgente è vedere le loro donne che trasportano in testa pesi, che solo loro sanno portare, oltre al peso del bimbo aggrappato al loro fianco.

Intanto il controllo degli occhi continua. A molte di queste povere creature, dopo una visita accurata, vengono prescritti gli occhiali, da noi forniti gratuitamente. Altri vengono curati per frequenti e gravi infezioni dovute a mille cause e che a volte rischiano di compromettere la vista. Per altri ancora è necessario l’intervento della cataratta a cui vengono sottoposti presso il nostro Centro nei giorni successivi. Tutto gratuito, esami preliminari compresi.

E’ bello e gratificante, anche se comporta sacrificio, portare avanti questo lavoro che ci permettere di ovviare a carenze, anche gravi della vista.

Spesso si sente dire dal paziente incredulo, a cui dopo l’intervento viene tolto il bendaggio: “Sorella ci vedo bene, che bello ho riacquistato la vista, ora è tutto più chiaro”.

A noi non rimane che ringraziare il buon Dio per il dono che ha fatto a queste creature che nelle loro tante difficoltà hanno riavuto la vista e la gioia che ha dato a noi di poter ancora una volta mettere in pratica il Vangelo.

Il messaggio di Gesù è sempre vibrante nella vita di noi missionarie: Avevo fame, mi avete dato da mangiare, avevo sete mi avete dato da bere, ero ammalato e mi avete curato, ero nella difficoltà di muovermi per carenza della vista e me l’avete ridata meglio di prima.........Grazie Signore!

Signore, che i nostri occhi si aprano

Sicuramente cari Amici vi domanderete cosa c’entra questo racconto con gli auguri di Natale. Ormai negli anni vi abbiamo raccontato nei dettagli come si svolge la Notte Santa al Vimala. Le feste con i bimbi, i pazienti, lo staff, gli Amici, la gente di ogni religione che viene numerosa ad assistere alla celebrazione della Natività, al presepio vivente interpretato dalle nostre bimbe del Boarding”, alle loro danze e ai canti. Ho pensato che nella grande gioia per l’attesa di questo Lieto Evento e l’esultanza di tutti nell’accogliere il Bambino Gesù è giusto dare risalto a chi Gesù lo ha accolto per primo: i poveri, gli ultimi, quelli, che non avevano nulla da offrirGli se non il loro calore, il loro stupore.

Natale è anche la festa della Luce, perché Lui è la Luce. E’ vero che nasce di notte in una stalla, ma il cielo brilla di milioni di stelle e la cometa illumina la terra. E’ vero che viene per tutti grandi e piccini, poveri e ricchi e tutti fanno a gara per illuminare a giorno, strade, case, alberi, presepi. E’ anche vero però che pur essendo il Re dei Re nasce nella più totale povertà.


Provate a chiudere gli occhi o pensate di trovarvi nel buio più completo. Che senso di paura, di impotenza, di sconforto.

Ecco perchè ho pensato al Natale. Condividendo la sofferenza di chi lotta in modo quasi disumano per la sopravvivenza e nel contempo partecipando alla gioia di questi nostri fratelli che grazie ad un aiuto possono dire: “Grazie Signore, adesso ci vedo bene”. La luce è entrata nei loro occhi e questo è un grande dono. Il Santo Natale ricordiamo che non si celebra solo il 25 dicembre, ma ogni volta che doniamo amore e tendiamo una mano a quelli che il Signore definisce gli ultimi, i poveri, i diseredati.

Natale è gioia anche con cinque caramelle!!!!!

Chiedo che anche a noi, questo Natale il Bimbo Gesù faccia il dono della Luce. La Luce che vince le tenebre. Quella Luce che illumina il cuore, le menti, soprattutto le menti degli uomini che hanno in mano il destino dell’umanità. Chi crede, a Natale i suoi occhi si apriranno per vedere quello che era nascosto.

Chiedo ancora al Signore che i nostri occhi si aprano non solo per ammirare le svavillio delle luci di una sola notte, ma per vedere le sofferenze di chi non ha nulla, di chi non ha voce, di chi soffre per malattia e non può curarsi, per chi soffre perchè è solo, per chi lotta per la sopravvivenza, per chi in questo momento anche nel nostro amato Paese sta soffrendo.

Vi abbraccio cari Amici e auguro a voi e alle vostre famiglie un Santo Natale e un Nuovo Anno pieni della Sua Luce.

La vostra Sr. Bertilla





I Pazienti, le Bimbe del
Boarding lo Staff e sr. Bertilla
Capra con le Consorelle

Augurano agli Amici del

VIMALA DERMATOLOGICAL
CENTRE

BUON NATALE
E
BUON ANNO 2013
 




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