sabato 12 gennaio 2013

Il desiderio di Dio


Quando cerchiamo di esprimere la comunione con Dio per mezzo delle parole, l'intelligenza è subito colta alla sprovvista. Ma nel profondo della persona umana, attraverso lo Spirito Santo, il Cristo prega più di quanto possiamo immaginare.
La voce di Dio non tace, ma egli non vuole mai imporsi e spesso si fa sentire come un sussurro in un soffio di silenzio. Stare in silenzio alla sua presenza per accogliere il suo Spirito, è già pregare.
Non occorre cercare un metodo per ottenere ad ogni costo il silenzio interiore creando in noi come un vuoto, ma con la fiducia dell'infanzia lasciare che nel silenzio il Cristo preghi in noi, così un giorno scopriamo che le profondità della persona umana sono abitate.
                               C. M. Martini

A conclusione dell'itinerario di preghiera per l'Avvento - il Desiderio di Dio, con le lettere pastorali del Cardinale Emerito C.M.Martini, si terra in chiesa il prossimo giovedì 17, alle ore 21.15, l'incontro  dedicato alla Partenza da Emmaus, ossia al mandato missionario di ciascun cristiano. Ne diamo qui una breve introduzione suggerita da Martini stesso.

Nel giro di una settimana a Gerusalemme è capitato di tutto. Gesù è stato accolto in maniera trionfale, acclamato come un re; ha trasmesso il comandamento dell’amore; durante la cena per la pasqua ha rivelato il valore del servizio con la lavanda dei piedi, ha garantito la sua presenza reale spezzando un pane e versando del vino; è stato arrestato; ha sopportato tradimenti e rinnegamenti; è stato arrestato, processato, condannato a morte, trafitto su una croce, sepolto… E basta. Tutto è finito. Nel giro di una settimana sono sfumati progetti, speranze e illusioni tessuti pazientemente in tre anni di sequela fedele e attenta. Tutte le cose che abbiamo costruito, per le quali ci siamo spesi, per le quali abbiamo sudato, lottato e pianto, per le quali abbiamo anche rischiato, ci siamo esposti, sono definitivamente sigillate e oscurate dietro quella grande pietra rotolata contro l’entrata di quel sepolcro nuovo, scavato nella roccia. Sembra di sentirli: « …che delusione… e chi se l’aspettava… lasciamo perdere, andiamo via… Basta, torniamo ad Emmaus! ».
Sono i discorsi di due persone che, dopo aver vissuto una esperienza affascinante ed esaltante con Gesù, si ritrovano soli, abbandonati, sconfitti e decidono di abbandonare il « cuore » di questa vicenda per dirigersi verso il definitivo ritorno alla realtà di prima, al quotidiano di ogni giorno.

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