mercoledì 10 ottobre 2012

Ottobre Missionario - Vocazione


La Seconda settimana dell’Ottobre Missionario è dedicata al tema della Vocazione, che motiva qualsiasi impegno di annuncio e testimonianza missionaria, come risposta ad una chiamata.

Nel messaggio rivolto dal Papa per la Giornata Missionaria Mondiale, si mette in evidenza come anche lo spirito missionario nasce dall'esperienza di un incontro personale con Cristo, che diventa chiamata interiore e apertura alla testimonianza e alla condivisione dell'annuncio:
«Uno degli ostacoli allo slancio dell’evangelizzazione è la crisi di fede, non solo del mondo occidentale, ma di gran parte dell’umanità, che pure ha fame e sete di Dio e deve essere invitata e condotta al pane di vita e all’acqua viva, come la Samaritana che si reca al pozzo di Giacobbe e dialoga con Cristo. Come racconta l’Evangelista Giovanni, la vicenda di questa donna è particolarmente significativa: incontra Gesù, che le chiede da bere, ma poi le parla di un’acqua nuova, capace di spegnere la sete per sempre. La donna all’inizio non capisce, rimane a livello materiale, ma lentamente è condotta dal Signore a compiere un cammino di fede che la porta a riconoscerlo come il Messia. E a questo proposito sant’Agostino afferma: “dopo aver accolto nel cuore Cristo Signore, che altro avrebbe potuto fare [questa donna] se non abbandonare l’anfora e correre ad annunziare la buona novella?” . L’incontro con Cristo come Persona viva che colma la sete del cuore non può che portare al desiderio di condividere con altri la gioia di questa presenza e di farlo conoscere perché tutti la possano sperimentare. Occorre rinnovare l’entusiasmo di comunicare la fede per promuovere una nuova evangelizzazione delle comunità e dei Paesi di antica tradizione cristiana, che stanno perdendo il riferimento a Dio, in modo da riscoprire la gioia del credere.  La preoccupazione di evangelizzare non deve mai rimanere ai margini dell’attività ecclesiale e della vita personale del cristiano, ma caratterizzarla fortemente, nella consapevolezza di essere destinatari e, al tempo stesso, missionari del Vangelo. Il punto centrale dell’annuncio rimane sempre lo stesso: il Kerigma del Cristo morto e risorto per la salvezza del mondo, il Kerigma dell’amore di Dio assoluto e totale per ogni uomo ed ogni donna, culminato nell’invio del Figlio eterno e unigenito, il Signore Gesù, il quale non disdegnò di assumere la povertà della nostra natura umana, amandola e riscattandola, per mezzo dell’offerta di sé sulla croce, dal peccato e dalla morte». (Benedetto XVI)
 
Questa settimana si è invitati a riflettere su:
  • il valore profondo della vocazione missionaria della comunità;
  • la necessità del ritorno delle famiglie ad essere il luogo ideale nel quale maturi la vocazione missionaria di ogni persona;
  • il riconoscere come la perseveranza nella fede, diventi un mezzo indispensabile per rendere ancor più viva la vocazione missionaria di coloro che vivono la missione in terre lontane;
  • la necessità che gli itinerari formativi di ogni parrocchia e diocesi diano risalto alla dimensione missionaria della vocazione cristiana;
  • lo spirito profondamente missionario con cui i diaconi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose dovrebbero vivere la propria consacrazione al Signore;
  • la possibilità da parte di tutti i malati, nel corpo e nello spirito, di offrire la propria sofferenza come risposta alla personale chiamata missionaria;
  • la possibilità da parte dei giovani di rispondere alla personale vocazione missionaria tra i propri coetanei attraverso una vita coerente con i valori della fede .

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