domenica 1 maggio 2011

"A me Dio ha donato la sua Misericordia infinita"


Offerta di me stessa come Vittima di Olocausto
all’Amore Misericordioso del Buon Dio

O mio Dio, Trinità Beata, io desidero Amarti e farti Amare, lavorare alla glorificazione della Santa Chiesa salvando le anime che sono sulla terra e liberando quelle che soffrono nel purgatorio. Desidero compiere perfettamente la tua volontà e arrivare al grado di gloria che mi hai preparato nel tuo regno; in una parola, desidero essere Santa, ma sento la mia impotenza e ti domando, o mio Dio, di essere tu stesso la mia Santità!
Poiché mi hai amato fino a darmi il tuo unico Figlio perché sia il mio Salvatore e il mio Sposo, i tesori infiniti dei suoi meriti sono miei ed io te li offro con gioia, supplicandoti di non guardarmi che attraverso il Volto di Gesù e nel suo Cuore ardente d’Amore.
Ti offro ancora tutti i meriti dei Santi sia del Cielo che della terra, i loro atti d’Amore e quelli dei Santi Angeli; ti offro infine, o Beata Trinità, l’Amore e i meriti della Santa Vergine, mia Madre diletta. A lei affido la mia offerta pregandola di presentartela. Il suo Figlio divino, mio Amato Sposo, nei giorni della sua vita mortale ci ha detto: «Tutto ciò che domanderete al Padre mio, nel mio nome, ve lo darà!» Sono dunque certa che esaudirai i miei desideri. Lo so, o mio Dio: più vuoi dare, più fai desiderare! Sento nel mio cuore desideri immensi ed è con fiducia che ti chiedo di venire a prendere possesso della mia anima. Ah, non posso ricevere la Santa Comunione tanto spesso come desidero! Ma, Signore, non sei tu Onnipotente?... Resta in me, come nel tabernacolo; non allontanarti mai dalla tua piccola ostia!
Vorrei consolarti dell’ingratitudine dei cattivi e ti supplico di togliermi la libertà di dispiacerti. Se qualche volta cado per debolezza, il tuo Sguardo Divino purifichi subito la mia anima consumando tutte le mie imperfezioni, come il fuoco che trasforma ogni cosa in se stesso…
Ti ringrazio, o mio Dio, di tutte le grazie che mi hai accordate, in particolare di avermi fatta passare attraverso il crogiuolo della sofferenza. Sarà con gioia che ti contemplerò nell’ultimo giorno mentre reggi lo scettro della Croce. Poiché ti sei degnato di darmi in sorte questa Croce tanto preziosa, spero di rassomigliarti nel Cielo e di veder brillare sul mio corpo glorificato le sacre stimmate della tua Passione!
Dopo l’esilio della terra, spero di venire a goderti nella Patria; ma non voglio ammassare meriti per il Cielo, voglio lavorare per il tuo solo Amore, con l’unico scopo di farti piacere, di consolare il tuo Sacro Cuore e di salvare anime che ti ameranno eternamente.
Alla sera di questa vita, comparirò davanti a te a mani vuote, perché non ti chiedo, Signore, di contare le mie opere. Ogni nostra giustizia è imperfetta ai tuoi occhi. Voglio dunque rivestirmi della tua propria Giustizia e ricevere dal tuo Amore il possesso eterno di Te stesso. Non voglio altro Trono e altra Corona che Te, o mio Amato!
Ai tuoi occhi il tempo è nulla: un giorno solo è come mille anni. Tu puoi dunque prepararmi in un istante a comparire davanti a Te.
Allo scopo di vivere in un atto di perfetto Amore, mi offro come vittima d’olocausto al tuo Amore misericordioso, supplicandoti di consumarmi senza posa, lasciando traboccare nella mia anima le onde d’infinita tenerezza che sono racchiuse in te, cosi che io diventi Martire del tuo Amore, o mio Dio!
Questo martirio, dopo avermi preparata a comparire davanti a te, mi faccia infine morire e la mia anima si slanci senza ritardo nell’eterno abbraccio del Tuo Amore Misericordioso!
Voglio, o mio Amato, ad ogni battito del cuore rinnovarti questa offerta un numero infinito di volte, fino a che, svanite le ombre, possa ridirti il mio Amore in un Faccia a Faccia Eterno!

Maria Francesca Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo
rel. carm. ind.
Festa della Santissima Trinità,
9 giugno dell’anno di grazia 1895

Santa Teresina, con la sua piccola via, ha ridestato nella Chiesa il richiamo insistente all'abbandono fiducioso alla Misericordia di Dio, anticipando con la sua spiritualità i temi della missione che animeranno quaranta anni dopo Suor Faustina Kowalska, discepola dell'Amore Misericordioso.
Nel suo Atto di Offerta, Teresa si rivolge alla Trinità Beata che è un fuoco divorante, un Abisso ardente d’Amore.

Desidero amarTi e farTi amare…
Nel febbraio 1897, qualche mese prima della morte, Teresa scrive a don Bellière, suo primo fratello spirituale:
In Cielo desidererò la stessa cosa che in terra: amare Gesù e farlo amare.
La sua vocazione è missionaria perché l’Amore di Dio non si può restringere a persone particolari. Vuole raggiungere tutta l’umanità, come un fuoco che niente può fermare.

La Santa Chiesa
Teresa non parla mai della Chiesa, senza considerarla nella sua totalità: quella della terra e quella del Cielo. Un cristiano non è mai solo: è circondato, aiutato da  un così gran nugolo di testimoni.

Ti domando, o mio Dio, di essere tu stesso la mia Santità
È la frase che meglio sintetizza la piccola via: il desiderio di essere santa, l’impotenza a realizzare questo desiderio e la fiducia totale in Dio che realizzerà Lui stesso ciò che è impossibile per Teresa. Per rafforzare la sua richiesta, Teresa si appoggia sui meriti di Cristo, dei Santi, degli angeli e di Maria, la mia cara Mamma.
Dopo aver sottolineato la sua debolezza che ha bisogno di essere purificata dallo Sguardo Divino, la giovane Carmelitana rende grazie soprattutto per aver conosciuto la sofferenza. Teresa non è masochista, vuole solo rassomigliare al suo Diletto Gesù, crocifisso per amore.

Non voglio ammassare meriti
È uno dei punti fondamentali apportati alla spiritualità del XIX secolo: Teresa ritrova la gratuità della salvezza affermata da San Paolo nella lettera ai Romani.
Teresa no guarda se stessa, non è interessata a se stessa. Il suo agire non ha come fine ammassare meriti, ma il solo Amore di Gesù per farGli piacere e salvare le anime.

Per vivere in un atto di perfetto amore…
Le ultime righe costituiscono il cuore dell’Atto di Offerta. È la risposta personale di Teresa all’amore folle di Dio Trinità per lei e per il mondo intero.
La parola atto è da evidenziare perché non è soltanto una preghiera da rinnovare di tanto in tanto. Si tratta di vivere ogni momento della giornata in questo Amore e di rinnovare questa offerta un numero infinito di volte, per ritrovarsi un giorno nell’abbraccio dell’Amore Misericordioso. È questo l’obiettivo ultimo della piccola via.

Dopo l’Atto di Offerta
Qualche giorno dopo l’Atto di Offerta, (probabilmente il 14 giugno 1895), Teresa si trova, come ogni venerdì, nel coro delle Carmelitane per la Via Crucis. Lei stessa racconta:
Ebbene, stavo cominciando la mia Via Crucis ed ecco che improvvisamente sono stata presa da un così violento amore per il buon Dio, che non posso spiegare ciò se non dicendo che era come se mi avessero immersa completamente nel fuoco. Oh, che fuoco e che dolcezza insieme! Bruciavo d’amore e sentivo che non avrei potuto sopportare questo ardore un minuto, un secondo di più, senza morire. Allora ho capito ciò che i santi dicono di questi stati che loro hanno sperimentato tanto spesso. Per me, io non l’ho provato che una volta e per un solo istante, poi sono ripiombata subito nella mia abituale aridità.
L’appello di Teresa: O mio Gesù! Che sia io questa felice vittima, consuma il tuo olocausto con il fuoco del tuo Amore Divino!... era così soddisfatto.
Questo avvenimento, ben attestato, non può essere sottovalutato o trascurato perché Teresa ha vissuto, come Teresa d’Avila, una specie di trasverberazione: grazia riservata a coloro che avranno una posterità spirituale.
Da oltre cent’anni, Santa Teresa di Lisieux ha una folla immensa di discepoli e oltre cinquanta congregazioni, sparse nel mondo intero, la reclamano come fondatrice.
Padre Maria Eugenio di Gesù Bambino, carmelitano e fine estimatore di Teresa, disse:
… dopo aver pronunciato l’Atto di Offerta, Teresa è come nostro Padre, il profeta Elia: tutta di fuoco, un fuoco che infiamma e consuma.

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