martedì 24 maggio 2011

Bambini, vi dono la mia mamma



La notizia, nella sua coincidenza, non poteva sfuggire alla nostra osservazione perché è segno tangibile della continuità dell'aiuto provvidenziale che il Signore dona, laddove, attraverso un'attività di recupero di bambini di strada, ci si preoccupa di ricostituire il tessuto familiare della società, agendo in un paese posto nel cuore dell'Africa e continuamente dilaniato da una guerra civile che si protrae da anni e che non si può considerare - a tutt'oggi - del tutto esaurita.

Abbiamo imparato a conoscere la Cité de Jeunes, nel quartiere di Buterere a Bujumbura, capitale del Burundi, attraverso i racconti della nostra amica Daniela.
Il sentimento materno che lei aveva riversato per quasi un anno e mezzo su questi bimbi, provenienti dalla triste esperienza dell'abbandono o della fuga solitaria da casa, aveva sicuramente rimarginato numerose ferite e restituito loro il sorriso e la gioia di vivere.


Oltre ai grandi, si trattava a volte di bambini davvero piccoli, per i quali si stringeva il cuore vedendoli dormire, sporchi ed affamati, ai bordi di una strada o nella carcassa di una vecchia auto. Spesso erano drogati, alcolizzati: la canapa fumata e la colla, sniffata per ridurre fame e stanchezza, rallentavano le loro reazioni, distruggendo inesorabilmente i neuroni delle loro testoline…


Chi conosce la loro storia può testimoniare quanto fosse importante, attraverso ogni singola conquista, riportare questi bambini di strada a godere nuovamente della propria infanzia…

Padre Vincent, il missionario salesiano che dirigeva fino a pochi mesi fa il centro, era un missionario straordinario che aveva saputo curare l’anima di quei ragazzi con un amore smisurato, che aveva saputo trasformarli in artisti, togliendo la loro prestanza fisica alla guerra per metterla al servizio della vita: si erano rivelati un sorprendente gruppo di acrobati, cantanti e musicisti, tutti estremamente giovani con una esuberanza innata. Insieme alla gioia e alla volontà di vivere parlavano della poesia, dell’arte e della pace. Padre Vincent era un poeta che faceva innamorare di sé i molti ragazzi recuperati dalla strada, appartenenti alle due etnie, hutu e tutsi, che in Burundi si sono combattute per anni. 
Ma nella “Cité de Jeunes” la pace regnava già da numerosi anni, grazie a Padre Vincent.


Due legami, quello di padre Vincent e di Daniela con i bimbi della Cité, che si erano interrotti nel corso dello scorso anno. Ora, a pochi mesi di distanza, giunge la notizia che dimostra come la Madonna non voglia far mancare ai suoi piccoli il segno inequivocabile della sua presenza materna e che pone sotto i migliori auspici il futuro del centro, che sicuramente godrà di una attenzione e di una cura rinnovate.

Infatti, il 4 marzo scorso alla “Cité des Jeunes de Buterere”, don Guillermo Basañes, Regionale per l’Africa-Madagascar, ha presieduto alla cerimonia di posa della prima pietra del Santuario “Maria Ausiliatrice” che sorgerà nel cuore del quartiere più povero della città.

Don Gabriel Ngendakuriyo, Superiore della Visitatoria, ha ricordato che l’ispiratore del Santuario è stato don Paul Vicente da Silva, salesiano brasiliano, missionario in Burundi da oltre 35 anni. Numerose le personalità religiose e civili presenti. Sono intervenuti anche don Ferdinando Colombo, promotore dell’iniziativa, e don Franco Fontana, vicepresidente del VIS a cui l’Ispettore ha affidato il compito di seguire i lavori di costruzione.


Nella prima pietra, oltre ad una pergamena commemorativa, sono stati inseriti diversi oggetti che evidenziano i legami carismatici e istituzionali di quest’opera. L’oggetto più significativo, giunto dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino Valdocco, è un frammento dell’altare che era stato costruito da Don Bosco nel 1862 e, dopo l’ultimo restauro, gelosamente conservato. Era accompagnato da una reliquia del santo dei giovani, Don Bosco, e da una lettera di partecipazione del Rettore della Basilica, don Francesco Lotto che attestava la fratellanza della “chiesa madre” con la popolazione del Burundi.


L’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), per mano del suo presidente, Tullio Lucca, e dell’animatore spirituale don Pierluigi Cameroni, ha inviato una lettera di augurio perché il nuovo Santuario possa diventare segno di speranza e di riconciliazione per questa terra così provata. Anche mons. Enrico dal Covolo, rettore della Pontificia Università Lateranense, si è reso presente con un messaggio augurale.
Il Santuario che sorgerà a Bujumbura è stato progettato dall’architetto Vittorio Giacomin ispirandosi alla tipologia delle abitazioni originali burundesi che esprimono accoglienza e senso di famiglia; potrà ospitare più di duemila persone e sarà realizzato da una impresa locale.

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