lunedì 3 dicembre 2012

«Va' e anche tu fa' lo stesso»

La chiamata alla missione deriva di per sé dalla chiamata alla santità. Ogni missionario è autenticamente tale solo se si impegna nella via della santità: «La santità deve dirsi un presupposto fondamentale e una condizione del tutto insostituibile perché si compia la missione di salvezza della chiesa» (Rm 90)
(Giovanni Paolo II – Redemptoris Missio)


Il 3 dicembre la Chiesa celebra la memoria liturgica di S. Francesco Saverio, Patrono delle missioni insieme a S. Teresa del Bambino Gesù. In questo giorno i sacerdoti e i religiosi sono chiamati a riscoprire la dimensione missionaria universale della loro consacrazione e a rinnovare il loro impegno per l’animazione missionaria delle comunità ecclesiali in cui operano.

Josef Ratzinger scriveva nel 1991 nel suo libro La Chiesa. Comunità sempre in cammino: «Il sacerdote deve essere un uomo che conosce Gesù nell'intimo, che lo ha incontrato e ha imparato ad amarlo. Da Cristo il sacerdote deve anche imparare che nella sua vita ciò che conta non è l'autorealizzazione e non è il successo. Al contrario deve imparare che il suo scopo non è quello di costruirsi un'esistenza interessante o una vita comoda, né di crearsi una comunità di ammiratori o di sostenitori, ma che si tratta propriamente di agire in favore dell'altro. Chi opera per Cristo sa che è sempre uno a seminare e un altro a raccogliere. Non ha bisogno di interrogarsi continuamente: affida al Signore ogni risultato e fa serenamente il suo dovere, libero e lieto di sentirsi al sicuro del tutto. Se oggi i sacerdoti tante volte si sentono ipertesi, stanchi e frustrati, ciò è dovuto a una ricerca esasperata del rendimento. La fede diviene un pesante fardello che si trascina a fatica, mentre dovrebbe essere un'ala da cui farsi portare».



A MARIA PER I MISSIONARI

Santa Maria, donna missionaria,
noi ti imploriamo per tutti coloro
che hanno lasciato gli affetti più cari
per annunciare il Vangelo.
Sostienili nella fatica.
Ristora la loro stanchezza.
Proteggili da ogni pericolo.
Dona ai gesti con cui si curvano sulle piaghe dei poveri
i tratti della tua verginale tenerezza.
Metti sulle loro labbra parole di pace.
Riempi la loro solitudine.
Rendili testimoni di gioia.
Santa Maria, donna missionaria,
tonifica la nostra vita cristiana
con quell'ardore che spinse te, portatrice di luce, sulle strade della Palestina.
Anfora dello Spirito, riversa il suo crisma su di noi,
perché ci metta nel cuore la nostalgia
degli estremi confini della terra.



Francesco Saverio è il più grande missionario dell'epoca moderna. Oltre che delle Missioni è patrono, di Giappone, India, Pakistan e dei marinai. Spinto dall’ardente desiderio di diffondere il Vangelo, lo portò a conoscenza delle popolazioni nei territori delle grandi culture orientali.
Si era consacrato a Dio, assieme a Ignazio di Loyola e Pietro Favre, con altri quattro, il 15 agosto 1534 in una piccola cappella di Montmartre, dando origine alla Compagnia di Gesù. Dopo essere stato ordinato sacerdote a Roma, nel 1537, partì da solo per l’Oriente nel 1541. Secondo la mentalità dell’epoca, vi si recò per salvare l’Asia dalla dannazione sicura. La sua preoccupazione maggiore fu, coerentemente, quella di battezzare quanti più pagani possibile: «Talmente grande è la moltitudine dei convertiti - scriveva - che sovente le braccia mi dolgono tanto hanno battezzato e non ho più voce e forza di ripetere il Credo e i comandamenti nella loro lingua». In un mese arrivò a battezzare 10.000 pescatori della casta dei Macua, nel Travancore e durante la missione arrivò a contare trentamila battezzati. Nessuna delle enormi difficoltà che dovette affrontare gli impedì di mettersi anima e corpo al servizio dei poveri e degli oppressi che incontrò. I dieci anni trascorsi in Oriente si dividono tra periodi di attività organizzativa e spedizioni missionarie, ciascuna della durata di circa due anni: in India (1542-44), alle Molucche (1545-47), in Giappone (1548-51). Morì solitario, il 3 dicembre 1552, sull’ isola di Sancian, da dove sognava di raggiungere l’immenso territorio della Cina, fino ad allora interdetto agli stranieri.

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