Abidjan, S. Natale 2012
Per chi, come me, é nato dove gli inverni sono fatti di neve, luminarie e cioccolata calda, il Natale africano é ogni volta un piccolo trauma.
Mancano solo pochi giorni al 25 dicembre, ma qui in Costa d’Avorio il termometro segna 35°C e le feste imminenti sono annunciate principalmente dai tremendi ingorghi stradali che bloccano le vie principali di Abidjan.
Come vivere, allora, il tempo dell’Attesa, in un contesto apparentemente cosi’ arido? Attraverso quali gesti, quali sguardi, riscoprire il senso del Natale?
La mano tesa del mendicante all’angolo della strada mi parla di accoglienza e mi offre ogni giorno la possibilità di praticare la carità vera, non quella fatta di qualche spicciolo elargito in fretta e con sufficienza.
La gioia di vivere dei giovani di Abobo, il quartiere a rischio dove lavoro, é un invito a cogliere la bellezza delle cose semplici, a guardare al futuro con fiducia.
L’abbraccio di un’amica in difficoltà mi ricorda che non serve essere in Africa per poter condividere con chi ci é accanto la fatica di una strada in salita.
Accoglienza, carità, condivisione, semplicità... il mio augurio é semplice: che sia questo il mio e il vostro Natale.
Uno specialissimo abbraccio,
Daniela
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