domenica 23 ottobre 2011

Sia da tutti conosciuto...


...per fare del mondo una sola famiglia

Guido Maria Conforti (1865-1931), Vescovo di Parma e fondatore dei Missionari Saveriani, è stato proclamato oggi Santo, in concomitanza con la Giornata Missionaria Mondiale.
Con la concretezza di una vita vissuta, richiama la Chiesa intera e ciascuno di noi a rigenerare la consapevolezza della nostra vocazione missionaria.

Mons. Conforti non poté mai partire per la missione. Glielo impefivano una salute cagionevole e la responsabilità diocesana.
Eppure rimase sempre aperto allo Spirito e trovò con intraprendenza e creatività modi diversi per servire la missio ad gentes, non ultimo quello di fondare un Istituto missionario che aiutasse altri a partire. Desiderava comunità cristiane aperte e vivaci, pronte alle diverse sollecitazioni e provocazioni che la vita offriva, le incoraggiava e le sosteneva.
Il suo richiamo, desiderio ed interesse era soprattutto rivolto ai giovani:

«Ai dilettissimi giovani...
Gesù Cristo, dopo diciannove secoli di Cristianesimo, potrebbe oggi ripetere ancora quanto diceva mestamente ai suoi apostoli: "Alzate i vostri occhi, e guardate le campagne che già biancheggiano per le messi... la messe è veramente copiosa, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai per il raccolto". Se mai ad alcuno di voi, giovani carissimi, il Signore avesse già fatto, o facesse sentire nel cuore l'amoroso invito, non risponda con uno scortese rifiuto, e non volga le spalle al Maestro per ragioni umane e per mire terrene. Non si accontenti di un senso di sterile ammirazione per gli araldi del Vangelo, ma seguendo l'esempio degli apostoli, risponda senza esitare: eccomi pronto, o Signore; ti seguirò ovunque tu vada, andrò ovunque tu voglia.
Giovani carissimi, accogliete questo messaggio del vostro vescovo, meditatelo seriamente alla luce della fede, e pregate Dio che vi faccia conoscere quali siano i suoi disegni sopra di voi... La Chiesa e le missioni attendono da voi cose grandi...»
(Parma, dal Palazzo vescovile, 8 marzo 1925)

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