martedì 11 ottobre 2011

Il “dono della fede” è reciproco

Sabato 22 ottobre, alla vigilia della Giornata Missionaria Mondiale, si terrà in Duomo alle 20.45 la Veglia missionaria diocesana, sul tema “Rigenerati dal dono”.


«Ci saranno testimonianze, letture e canti, ma in particolare - segnala don Novazzi, responsabile della Pastorale missionaria - vorremmo che tutti coloro che hanno vissuto un’esperienza di missionarietà della Chiesa ambrosiana possano essere presenti. Per questo, alla celebrazione presieduta dall’arcivescovo, inviteremo tutti i missionari, laici e sacerdoti, rientrati dopo anni di missione con la diocesi di Milano. Stiamo anche cercando un segno perché chi è rientrato possa passare il testimone ad altri che si preparano a partire e che durante la Veglia riceveranno il “mandato” e il crocifisso dal cardinale Scola».

Proprio il cardinale, nel suo libro “Come nasce e come vive una comunità cristiana”, aveva scritto a riguardo dell'azione rigeneratrice della Missione. Ne riportimo di seguito due brevi stralci.

L’azione missionaria può tendere alla rigenerazione del popolo di Dio se documenta come l’incontro con Cristo nella comunità cristiana investa, attraverso il testimone, tutti gli ambiti dell’umana esistenza (famiglia, quartiere, scuola, variegato mondo del lavoro, società civile politica, economia, mass media…). Non si può parlare della vita eterna senza mostrare che la vita eterna è già in atto qui; che cambia il nostro modo di vivere adesso; che cambia il nostro modo di lavorare, di amare, di riposare, di usare i soldi, di partecipare al dolore della fame, della guerra.

In concreto l’azione missionaria coincide con il vivere e comunicare le implicazioni antropologiche, cosmologiche e sociali dei misteri della vita cristiana. Questo è il punto critico nella missione cristiana di oggi. Non mostriamo la rilevanza di Cristo nella vita quotidiana della gente e allora la gente – a partire da noi stessi – non capisce perché deve seguire Cristo. Non si vede come tutti i misteri della vita di Cristo e i misteri che Cristo ci ha rivelato, incidono sul modo concreto di vivere. Invece la comunione di cui parliamo consiste proprio nel vivere la logica di questi misteri; è portare questi misteri fin nella concretezza della giornata.

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