venerdì 4 ottobre 2013

Lampedusa e diritto d'asilo

... ad Abidjan sono le 3 del mattino, ma io non riesco a dormire.
Ripenso alle immagini di morte trasmesse da Lampedusa. E mi dico che non possiamo stare a guardare. Che non basta versare una lacrima per le vittime di questa ecatombe. Che non ci si puo' limitare a vergognarsi per quello che sta succedendo.
Dobbiamo rivedere le vergognose leggi sull'immigrazione (a cominciare dalla Bossi-Fini) che oggi, in Italia, affrontano il fenomeno migratorio in termini esclusivamente repressivi.
Dobbiamo chiedere un intervento deciso dell'Europa per fermare l'ecatombe del Mediterraneo e stabilire canali umanitari per i rifugiati. Dobbiamo chiedere con forza - noi, cittadini - nuove politiche di asilo.
Stanotte, per la prima volta in vita mia, ho scritto a tutti i principali giornali italiani - il Corriere, La Stampa, La Repubblica, etc. - perché anch'io, Daniela, sono responsabile, se non faccio altro che stare a guardare.
Non sono un'esperta di questi temi, ma ho provato a documentarmi e penso che la sottoscrizione di quest'appello, proposto da organizzazioni che si spendono in favore dei migranti come Terre des Hommes, Fondazione Migrantes, Osservatorio Diritti Umani e CIPSI - Solidarietà e Cooperazione, sia un primo passo per far sentire la nostra voce.
Vi chiedo solo un minuto del vostro tempo per leggere quanto ho scritto di seguito e firmare, se lo vorrete, l'appello per il diritto d'asilo europeo.
Grazie,
                      Daniela
Gentile redazione,
Sono una cooperante internazionale, in Africa ormai da 8 anni. 
Non so se questa é la sede più appropriata per formulare la mia richiesta, ma di fronte alla tragedia annunciata - l'ennesima - che si é appena consumata a Lampedusa, sento il bisogno di andare al di là dello sgomento, dell'indignazione, della tristezza per la morte insensata di tante persone. 
Gridare "vergogna" non basta: tutti noi, con il nostro silenzio, la nostra assuefazione di fronte al quotidiano bilancio di morti propinatoci in tv all'ora di cena, la nostra indifferenza, la nostra incapacità di andare oltre una momentanea commozione, siamo responsabili. 
Lungi dallo strumentalizzare una simile tragedia a favore di un qualsiasi schieramento politico, credo sia importante ricordare che questi morti non sono "stranieri", "clandestini", "poveracci" o quant'altro. 
Si tratta di ESSERI UMANI spesso in fuga da guerre e persecuzioni, i cui diritti fondamentali dovrebbero - devono! - essere tutelati. 
Ecco allora la mia richiesta: dare visibilità al seguente appello per l'apertura di un canale umanitario per il diritto d'asilo europeo. 


Questo appello (che é ben spiegato nel link di riferimento) in poche ore ha già raggiunto 1500 adesioni sul web ma necessita di una maggior visibilità per risultare efficace.
Una proposta concreta per non restare a guardare e dare a tutti coloro che oggi si indignano e restano attoniti di fronte ad una simile ecatombe l'opportunità di trasformare lo sgomento in azione. Evitando altre vittime.
Vi ringrazio anticipatamente per tutto quello che potrete fare attraverso il vostro giornale.

Daniela Gelso
Abidjan

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