mercoledì 16 ottobre 2013

Arrivare alla pace nella terra di Gesù



Sabato 12 ottobre, nel teatro del Centro Rosetum, si è svolta la serata organizzata dai decanati AFFORI - CAGNOLA - NIGUARDA - QUARTO OGGIARO - SEMPIONE - ZARA, dal titolo:
Riscoprire il vangelo con le "genti" d'oggi  -  in ascolto delle sofferenze dei cristiani di Siria, Egitto e Libano.
Tanta attesa e poi, finalmente, eccoci...

Sala gremita e un gran scambio di saluti. Poi il moderatore Giuseppe Caffulli prende la parola ed introduce via via I vari ospiti, partendo dal Mons. Faccendini per i saluti iniziali e poi,



passando la parola a mons. Zakaria, vescovo copto di Luxor, la cui drammatica testimonianza sulla situazione attuale in Egitto coinvolge tutti, ed un senso di paura serpeggia quando ci fa partecipi del tentativo di assassinio di cui è stato fatto segno.

Poi la parola passa a fra Feras Lutfi, siriano. Le parole di Fra Feras sono taglienti e, dopo un infruttuoso tentativo di farci vedere un video, porta in mezzo a noi le sofferenze dei fratelli siriani e, come per l'Egitto, ci conferma che l'odio non risparmia nessuno, coinvolgendo in questa spirale di morte sia i cristiani che i musulmani.



Poi il giornalista Camille Eid, libanese, ci racconta della sua terra che, certamente, oggi ha dei problemi inferiori a quelli delle nazioni vicine, ma che riporta alla memoria tutti I morti causati dalle guerre che hanno insanguinato quella terra.


Da tutti I relatori viene l'invito a non scordare che la storia Cristiana ha un passato storico legato a doppi filo con queste terre, e che il mondo deve operare affinché vengano portati aiuti alla popolazione del Medio Oriente con progetti mirati alla costruzione di scuole, per far sì che i giovani possano avere la possibilità di istruirsi e di ospedali e di fabbriche, per creare posti di lavoro e assistenza ai malati.

Dopo due ore (letteralmente volate, tanto era l'interesse) il moderatore ha dovuto interrompere il dibattito, senza che fosse rimasto il tempo per domande del pubblico. Una serata emozionante, da cui portiamo a casa la consapevolezza che tanto ancora c'è da fare e la speranza che con un'azione comune si possa arrivare alla pace anche nelle terre di Gesù.

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