martedì 22 ottobre 2013

La vita è sperare sempre

«In molti sensi è un tale buio la fede, questa fede che è prima di tutto dono e grazia e benedizione... Il nostro compito sulla terra è di far vivere. E la vita non è sicuramente la condanna, l'accusa, la vendetta, il mettere il dito nella piaga, il rivelare gli sbagli, le colpe degli altri, il tenere nascosta invece la nostra colpa, l’impazienza, l’ira, la gelosia, l’invidia, la mancanza di speranza, la mancanza di fiducia nell’uomo. La vita è sperare sempre, sperare contro ogni speranza, buttarsi alle spalle le nostre miserie,non guardare alle miserie degli altri, credere che Dio c'è e che Lui è un Dio d'amore». 
                                     (Annalena Tonelli) 
Per trentatré anni Annalena Tonelli, missionaria laica, ha vissuto in mezzo ai somali. Trentatré anni di faticosa ed esaltante condivisione, segnati dalla guerra, dalla violenza, dalle carestie e dalla malattia. Ma anche da una scelta radicale e da un senso di donazione totale. Sino alla morte.Annalena è stata uccisa il 5 ottobre 2003, mentre usciva dal suo ospedale a Borama, in Somaliland.
Sono passati esattamente dieci anni da quel vile omicidio. Ma Annalena continua a parlarci e a interpellarci. Innanzitutto, con la testimonianza che ha dato, con il suo farsi piccola - «Io sono nessuno» - avendo però un radicamento molto alto: l’essere per Dio e per i poveri in Dio, quelli che per tutta la vita ha «servito sulle ginocchia».

Viene ricordata mercoledì 23 ottobre 2013, alle ore 21, presso il Centro Pime di Milano:

FEDE E MARTIRIO ANNALENA TONELLI, UN SILENZIO CHE GRIDA

con la partecipazione di:

Roberto Gimelli, amico di gioventù e membro del Comitato lotta contro la Fame di Forlì, che Annalena aveva contribuito a fondare;

Anna Pozzi, giornalista di Mondo e Missione, che ha conosciuto Annalena a Borama poco prima dell’uccisione.

Nessun commento:

Posta un commento