sabato 13 aprile 2013

Ricordo dei Missionari martiri



Viene rivolto in particolare ai giovani di tutto il decanato l'invito a partecipare alla veglia di preghiera, per ascoltare  le testimonianze in ricordo dei Martiri di tutti i continenti,  che nel 2012 hanno incontrato la morte a causa della fede o della giustizia.

La ventunesima giornata di preghiera e digiuno per tutti i missionari, i sacerdoti, i religiosi, le suore e i laici , si celebrerà nella Parrocchia di Sant Ildefonso, martedì 16 aprile, alle 21.15, in chiesa assieme a tutto il Decanato, per rivivere il ricordo del trentatreesimo anniversario del martirio del Vescovo Oscar Romero, ucciso in Salvador perché - annunciando il Vangelo - si era fatto difensore dei poveri e dei deboli. 
“È inconcepibile che qualcuno si dica cristiano e non assuma, come Cristo, un’opzione preferenziale per i poveri. È uno scandalo che i cristiani di oggi critichino la Chiesa perché pensa “in favore” dei poveri. Questo non è cristianesimo!... Molti, carissimi fratelli, credono che quando la Chiesa dice “in favore dei poveri”, stia diventando comunista, stia facendo politica, sia opportunista. Non è così, perché questa è stata la dottrina di sempre. La lettura di oggi non è stata scritta nel 1979. San Giacomo scrisse venti secoli fa. Quel che succede, invece, è che noi, cristiani di oggi, ci siamo dimenticati di quali siano le letture chiamate a sostenere e indirizzare la vita dei cristiani... A tutti diciamo: “Prendiamo sul serio la causa dei poveri, come se fosse la nostra stessa causa, o ancor più, come in effetti poi è, la causa stessa di Gesù Cristo”.
Mons. Oscar Romero, Vescovo ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava l’Eucaristia
Il sangue dei martiri di ieri e di oggi, è sempre stato semente per la nostra chiesa, ed è proprio grazie all’offerta della loro vita che lo Spirito Santo suscita sempre nuove vocazioni, nuovi germogli di una fede che non si esaurisce nonostante le persecuzioni, nonostante le difficoltà. 

Quando un vaso di creta si rompe e va in frantumi, i cocci cadono, si disperdono, sono apparentemente inutilizzabili. Ma l’acqua che riempiva il vaso si spande nel terreno e lo rende fertile. La fede dei martiri, messa a dura prova, al momento della loro morte non va perduta, ma, come l’acqua, viene a rivitalizzare le nostre esistenze. La testimonianza di vita e di fede dei martiri è ciò che ci spinge a interrogare noi stessi sull’autenticità e sulla coerenza della nostra fede.

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