La mattina del 16 maggio
2002, Padre Luis Lintner stava uscendo dalla sua casa nella favela di
Cajazeiras a Salvador de Bahia; due persone lo avvicinarono in motorino e gli
spararono addosso due colpi di pistola. Luis morì sul selciato. Era un prete
molto amato dai poveri, in Brasile dal 1980.
In una lettera circolare
qualche anno prima di essere ucciso aveva confidato:
Nel suo testamento spirituale ha scritto:«La legione delle madri brasiliane partorirà un giorno i liberatori! I liberatori dall’oppressione con i suoi molti volti, i liberatori dall’ingiustizia in mezzo a questo popolo sfinito.(...) La Chiesa che cerco è una Chiesa che si rivolge semplicemente alla gente, che sa soffrire con essa, rinforzarne la perseveranza e curare la speranza con passione. Mi rendo conto che sarà importante per il futuro che la Chiesa di oggi vada dal centro alla periferia, diventi sempre più una Chiesa dei poveri, dei peccatori, degli umili e dei diseredati. Questo è il mio sogno!».
«Se desideriamo davvero parlare di Cristo crocifisso, non dobbiamo avere paura di essere là dove Cristo è crocifisso oggi. Dobbiamo liberare i crocifissi di oggi dalle loro croci, a rischio di finire crocifissi noi stessi».
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