mercoledì 27 marzo 2013

Per dirvi Buona Pasqua

Felice Pasqua  dai tuoi fratelli e sorelle
della Comunità “Evangelho é Vida”
del Bairro Rio Vermelho di Goiás.


A noi sarebbe anche bastata
la Pasqua della Cena,
quando Lui, spezzando
e poi porgendoci il pane,
ci ha detto: mangiate,
questo sono io, la mia vita, tutto,
per alimentare e far crescere voi.

A noi sarebbe anche bastata
la Pasqua della Croce,
quando Lui, stanco di aspettare
i figli perduti che siamo,
ha voluto precederci
e scendere da noi,
nelle regioni del
peccato,
perché fossimo liberi,
non dall’ira del Padre,
che sarebbe la suprema bestemmia,
ma dal male del mondo;
per dirci,
del Padre che nessuno vede,
la vicinanza
con la sua presenza.
E così ci ha raggiunti,
qui, nelle baraccopoli insalubri
sorte a fianco
di immense discariche;
nelle celle fetide
delle nostre prigioni affollate;
sui letti in cui eravamo inchiodati;
negli ospizi in cui erano rinchiuse
le nostre solitudini e le nostre follie;
nei postriboli in cui
s’incontrano sempre,
invano travestite,
due povertà d’amore;
e persino nelle nostre
virtù di ghiaccio
di benpensanti ipocriti,
morti alla compassione,
che è il peccato peggiore.

A noi sarebbe anche bastata
la Pasqua del Silenzio e dell’Attesa,
quando in realtà non si attende
più nulla. Ma almeno il dolore
è cessato. E noi non siamo più.

Ma non è bastato a Lui
che, senza di noi,
senza ognuno di noi,
si sarebbe visto condannato
all’infelicitá eterna.
E così ci ha ridestati,
e continua ogni giorno a farlo,
attraendoci nello spazio
della cura e del dono,
preludio
di un giorno senza fine.

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