Felice Pasqua dai tuoi fratelli e sorelle
della Comunità “Evangelho é
Vida”
del Bairro Rio Vermelho di
Goiás.
A noi sarebbe
anche bastata
la Pasqua
della Cena,
quando Lui,
spezzando
e poi
porgendoci il pane,
ci ha detto:
mangiate,
questo sono
io, la mia vita, tutto,
per alimentare
e far crescere voi.
A noi sarebbe
anche bastata
la Pasqua
della Croce,
quando Lui,
stanco di aspettare
i figli
perduti che siamo,
ha voluto
precederci
e scendere da
noi,
nelle regioni
del
peccato,
perché fossimo
liberi,
non dall’ira
del Padre,
che sarebbe la
suprema bestemmia,
ma dal male
del mondo;
per dirci,
del Padre che
nessuno vede,
la
vicinanza
con la sua
presenza.
E così ci ha
raggiunti,
qui, nelle
baraccopoli insalubri
sorte a
fianco
di immense
discariche;
nelle celle
fetide
delle nostre
prigioni affollate;
sui letti in
cui eravamo inchiodati;
negli ospizi
in cui erano rinchiuse
le nostre
solitudini e le nostre follie;
nei postriboli
in cui
s’incontrano
sempre,
invano
travestite,
due povertà
d’amore;
e persino
nelle nostre
virtù di
ghiaccio
di benpensanti
ipocriti,
morti alla
compassione,
che è il
peccato peggiore.
A noi sarebbe
anche bastata
la Pasqua del
Silenzio e dell’Attesa,
quando in
realtà non si attende
più nulla. Ma
almeno il dolore
è cessato. E
noi non siamo più.
Ma non è
bastato a Lui
che, senza di
noi,
senza ognuno
di noi,
si sarebbe
visto condannato
all’infelicitá
eterna.
E così ci ha
ridestati,
e continua
ogni giorno a farlo,
attraendoci
nello spazio
della cura e
del dono,
preludio
di un giorno
senza fine.
Nessun commento:
Posta un commento