domenica 27 novembre 2011

La Famiglia: il Lavoro e la Festa


Si stanno svolgendo in parrocchia, al giovedì, una serie di incontri di catechesi in preparazione all'incontro mondiale delle famiglie, l'evento che coinvolgerà famiglie provenienti da ogni parte del mondo e si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012. Il tema delle giornate è: "LA FAMIGLIA: IL LAVORO E LA FESTA". In settimana si è riflettuto sui fondamenti cristiani de "L'oggi della famiglia", attraverso la relazione dei coniugi Francesca e Alfonso Colzani, responsabili dell'Ufficio famiglia della Diocesi.
Qui di seguito ve ne proponiamo una breve relazione.

L'immagine di famiglia deistituzionalizzata, ovvero privata dei compiti che in passato ricopriva all'interno della società religiosa e civile, come strumento precipuo di accrescimento della popolazione, fa intravvedere i nuovi ruoli che ricopre nel presente, a partire da una posizione molto più appartata all'interno della società, salvo poi intravvedere l'utilità di un tessuto sociale ben organizzato quando si presenta il problema dell'inserimento nel mondo della scuola.
Mancando un ruolo specifico preassegnato, la famiglia si sviluppa oggi sulla base della affettività, mentre la sua funzione fondamentale rimane sempre, innanzi tutto, quella di proteggere dal mondo, istruire ai valori e provvedere all'inserimento nella società dei figli.
Le potenzialità della famiglia rimangono quindi immutate.
La generazione dei figli non è però più vista come compito, ma piuttosto come desiderio, e oggi comporta l'accompagnamento dei figli per un intervallo che si protrae molto più a lungo che in passato e in maniera più incerta, facendo perdere notevolmente il senso naturale del ciclo riproduttivo.
La proposta del tema dell'incontro mondiale delle famiglie, promosso da Papa Benedetto, è quello di strappare provocatoriamente le famiglie dalle proprie dinamiche di coppia e individuali, per riproporre quello che è il suo aspetto sociale, la necessità di formare una comunità, un gruppo, la società stessa.
Il lavoro costituisce la forma di abitare il mondo al di fuori della famiglia e consente di mettere in atto la propria progettualità, rivestendo un'importanza fondamentale per la vita dell'uomo, come ce ne si accorge quando ce n'è troppo, o quando è mancante.
La festa rappresenta l'occasione per la sospensione del ritmo produttivo, la possibilità di ricreare i propri affetti e di dedicare tempo all'altro e all'Altro.
Il modello di comportamento per la famiglia deve rimanere quello della famiglia di Nazareth, dove sono ampiamente dimostrate le capacità di accoglimento al suo interno, di discernimento dei valori della vita e di sopportazione delle prove e della sofferenza, nell'ottica del superamento delle crisi e dell'evoluzione, per fare cose nuove.

Prendendo spunto dalla Lettura della Genesi, si scopre che Dio rivela all'umanità il suo Amore attraverso l'aver stabilito la differenza tra uomo e donna, affidando loro il compito di completare il suo progetto di creazione con il suo stesso atteggiamento nel confronto del creato.
La solitudine dell'uomo non era cosa buona, perciò gli ha posto accanto la donna, formandola dalla sua costola perchè gli rimanesse vicino al cuore, affinché avesse un aiuto che corrispondesse alla presenza di Dio al suo fianco.
All'uomo e alla donna è richiesto di abbandonare padre e madre per costituire una carne sola (intesa in vari modi: i figli, l'atto sessuale, la coppia) e lasciare spazio alla propria crescita, recuperando poi in altro modo la relazione con i propri genitori.
Alla meraviglia degli inizi (l'innamoramento, le nascite) deve seguire una fase di decisione, che consente di giocare la propria vita all'interno della coppia, in considerazione del bene che si è intravvisto.
La famiglia costituisce in seguito la culla dell'umano, l'ambiente che - respirato - consente ai figli di venire al mondo, di apprendere la generosità e l'affettività, di ammirare l'ordine e l'ospitalità, di ricevere il travaso dei valori e delle buone qualità, di acquisire uno stile del parlare e del discutere, di percepire la rilevanza della legge, di porre tutto in relazione con Dio.
Gesù stesso ha desiderato apprendere, all'interno della famiglia, il mistero dell'umano: perciò si è sottomesso ai genitori per trent'anni; ha avuto così modo di costituirsi le basi per venir compreso nella sua missione di predicazione, che rivelava la continuazione della vita oltre la morte e promuoveva lo spirito di accoglienza a favore della creazione della vita, in opposizione alla chiusura che crea la morte.


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