martedì 15 novembre 2011

La Costa d'Avorio ... dalla A alla Z


Continua il viaggio nel paese del cacao assieme a Daniela: una sorta di Lonely Planet ivoriana, che ci giunge con un saluto da Abidjan!

(seconda parte)
Nouveaux Horizons é il titolo del progetto di cui mi è stato affidato il coordinamento. Si tratta del primo programma di leadership giovanile finanziato dall’Unione Europea nel Paese, ma anche del primo progetto di cooperazione che ho la fortuna di seguire dall’inizio. Toccherà a me, nel lontano maggio del 2014, raccoglierne i frutti e tirarne le somme? Chi vivrà vedrà! So però che è per me un grande privilegio poter accompagnare, qui ed ora, i 4300 giovani di Abobo a cui il progetto si rivolge nel difficile cammino di crescita e responsabilizzazione che aprirà davanti a loro “Nuovi Orizzonti”.

ONG AVSI. 40 Paesi, 103 espatriati, 1200 dipendenti locali e un centinaio di progetti di sviluppo in tutto il mondo: benvenuti ad AVSI! Questa grande ONG italiana, attiva soprattutto nel settore socioeducativo, si occupa di promuovere la dignità umana attraverso le attività di cooperazione allo sviluppo. Nei valori di AVSI – centralità della persona, partire dal positivo, fare con – è facile riconoscersi, ma l’esperienza mi ha insegnato che non tutto è oro quel che luccica e che certa cooperazione predica bene e razzola male, sacrificando i grandi ideali di cui si riempie la bocca sull’altare dell’opportunismo. Guinea, Burundi, Costa d’Avorio: sono passati quasi 6 anni dalla mia prima partenza, e se oggi sono ancora qui e lotto, mi arrabbio, mi indigno davanti alle contraddizioni di questo strano mondo di gente senza patria, è perché, in fondo, credo ancora alla storia di uomini e donne di buona volontà, capaci di piccoli grandi miracoli che fanno la differenza. Incrociate le dita per me … affinché questa nuova esperienza in Africa sia una buona scuola di vita!


Profughi. Durante i 4 mesi di violenze e disordini che hanno seguito le elezioni presidenziali in Costa d’Avorio più di 1500 persone sono state uccise, mentre le statistiche parlano di un milione di ivoriani costretto ad abbandonare le proprie case nella parte occidentale del Paese. Un’eloquente testimonianza di questa delicatissima situazione viene da Yopoughon, uno dei quartieri più popolati di Abidjan, teatro di scontri sanguinosi. La Parrocchia Saint Laurent, affidata ai missionari della Comunità di Villaregia, ha accolto durante la crisi ben10.000 sfollati, realizzando un vero miracolo di accoglienza e di affidamento alla Provvidenza per sopperire ai loro bisogni. L’immensa tendopoli che, fino a circa un mese fa, sorgeva accanto alla chiesa era uno spettacolo impressionante … ma anche un prezioso segno di speranza per chi, a causa della guerra, ha perso tutto.

Quartieri. Stupisce, in una città moderna come Abidjan, la singolare accozzaglia che caratterizza il tessuto urbano. Seguendo le grandi arterie stradali che costeggiano la suggestiva laguna di Ebriè, i grattacieli e le insegne luminose degli hotel a 5 stelle lasciano il posto ai quartieri popolari di Yopougon, Abobo, Adjamé: baracche coperte di lamiera, palazzi sventrati, strade in cattivo stato, mendicanti e venditori ambulanti ad ogni incrocio. A pochi passi dalla lussuosa villa del rappresentante dell’ONUCI (la missione dell’ONU in Costa d’Avorio) sorge un’allegra bidonville, e lungo la strada verdeggiante che porta alle spiagge di Grand-Bassam ecco spuntare all’improvviso il frutto scellerato di un’incauta lottizzazione: un’orrenda serie di costruzioni in cemento armato!!!

Relax: parola inesistente nel mio vocabolario! Questi primi mesi in Costa d’Avorio si sono giocati all’insegna del puro stacanovismo ed il tempo libero è quasi un miraggio. Non che mi stia perdendo granché, sia chiaro: nel Paese perdura una situazione di estrema fluidità per quanto riguarda lai sicurezza interna ed a parte i quartieri “zone 3” e “zone 4”, fulcro della vita mondana di Abidjan, i locali non straripano di gente. Dopo il tramonto si esce di casa il meno possibile. Le ambasciate straniere raccomandano prudenza e noi, com’è ovvio, ci atteniamo alla consegna.

Sococé. La prima volta che ci ho messo piede non potevo credere ai miei occhi: un mega centro commerciale … ad Abidjan?! Supermercato, parrucchiere, cinema, gelateria, self service, outlet, libreria, e chi più ne ha più ne metta. Moderno bazar ad uso e consumo delle élites benestanti, preso d’assalto ad ogni ora del giorno e della notte, straripante di prodotti di tutti i tipi e di tutte le provenienze, allegoria dell’intraprendenza libanese nel Paese del cacao, il Sococé è comodissimo per fare la spesa, ma ad un certo punto … dà il voltastomaco. Troppa abbondanza, troppe merci, troppo tutto, quando all’angolo di ogni strada un mendicante tende la mano.


Traffico & Taxi: le due grandi T di Abidjan! Gli automobilisti ivoriani sono in costante competizione con gli spericolati taxi che, per guadagnare qualche prezioso metro, si lanciano sui marciapiedi e perfino a cavallo degli spartitraffico. Va da sé che la maggior parte degli incidenti stradali è provocata dai numerosi taxisti della capitale, sprezzanti del codice stradale e pronti a tutto pur di accaparrarsi un cliente. Prima regola da conoscere: i taxi rossi si spostano ovunque, mentre tutti gli altri – di colori diversi in base alla zona – si limitano agli spostamenti interni al quartiere.

Umidità. In certi periodi dell’anno il clima subtropicale ivoriano non lascia scampo ed il tasso di umidità tocca il 90%. Unica soluzione, per chi se lo può permettere, una stretta simbiosi col proprio condizionatore domestico o con quello dell’ufficio, che permette di ricreare temperature più accettabili.


Visite. La casa AVSI ad Abidjan è grande ed accogliente: chiunque abbia voglia di scoprire la Costa d’Avorio è il benvenuto! Le spiagge dorate di Grand-Bassam e Assinie,
lambite dall’Oceano Atlantico; le suggestive moschee e la modernissima Cattedrale St. Paul di Abidjan (nella foto); i Parchi Nazionali di Azagny, Taï e Comoé; la regione montuosa di Man ed i suoi magnifici paesaggi; il folklore e l’artigianato locale meritano indubbiamente una visita!

Zanzare. In Costa d’Avorio il clima è caldo e umido e la malaria è diffusa su tutto il territorio nazionale, ma fortunatamente nel quartiere in cui abito di zanzare ce ne sono veramente poche. In compenso, Abidjan è popolata da gechi bellissimi, rossi e gialli, simili a piccoli dinosauri in miniatura, che si muovono ad una velocità inaspettata. Sono però meno belli quando – entrando dalle fessure del climatizzatore - si piazzano a pochi centimetri dal tuo letto!

Daniela                         

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