L’associazione Abbà è stata fondata a Milano nel 1993 da P. Giuseppe Paparone - frate domenicano - e da un gruppo di persone che condividevano con lui l’ideale di far nascere un progetto educativo e formativo ben finalizzato nei confronti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Abbà ha progetti di adozione a distanza in 7 Paesi: Albania, Brasile, Camerun, Filippine, India, Pakistan e Repubblica Dominicana; collabora con 14 missioni religiose e associazioni locali, che si assumono l’impegno essenzialmente morale di svolgere l’attività di accompagnamento educativo dei ragazzi.
Nei Paesi esteri dove è presente, si occupa, coinvolgendo le famiglie o sostituendosi a esse quando assenti, del sostentamento e dell’educazione scolastica e umana di bambini in condizione di povertà e disagio economico, sociale e culturale, con l’obiettivo di sviluppare quelle capacità che permetteranno loro di affrontare la vita da adulti autonomi e consapevoli.
Gli interventi si caratterizzano per la grande concretezza ed efficacia, finalizzati a assicurare lo sviluppo e l'inserimento sociale dei bambini, tramite il soddisfacimento dei bisogni primari, il sostegno per il proseguimento degli studi, l’assistenza psico-sociale, l’attività di animazione e aggregazione e la formazione professionale.
L'adozione a distanza costituisce per il beneficiario una possibilità reale di riscatto da una condizione di vita drammatica e un mezzo per riacquistare fiducia nel proprio futuro e per inserirsi con gli strumenti adeguati alle proprie capacità personali nel tessuto sociale dell'ambiente in cui è nato, contribuendo a rinnovarlo. Attraverso borse di studio per ragazzi particolarmente capaci, motivati e responsabili, si aiuta a inserirli nel mondo del lavoro e a farli diventare domani il volano per di miglioramento e il progresso del loro Paese.
Aiutare un essere umano nel momento della crescita significa anche aiutare se stessi a ritrovare una dimensione di vita più vera, più significativa e autentica.
Perciò, in Italia, il lavoro di Abbà si focalizza sulla sensibilizzazione dei singoli cittadini ai problemi dell’infanzia nei Paesi del Terzo Mondo e alla diffusione della cultura della solidarietà e del volontariato attraverso campagne di comunicazione e di raccolta fondi e iniziative educative di sensibilizzazione nelle scuole, stimolando così nei giovani attenzione e consapevolezza del disequilibrio economico e alle condizioni di vita nel mondo, oltre che comportamenti ispirati alla solidarietà e all’impegno sociale.
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