Il superfluo non è ciò che ti avanza, ma ciò che manca agli altri(Papa Giovanni Paolo II – Brasile 1982)
Assimila la fede insieme al latte materno: «per noi credere è come respirare, non occorrono tanti ragionamenti»; ma è grazie al padre socialista che apprende l’importanza dello studio e della cultura. «Devo essere grato all’Unità. Probabilmente a undici anni sarei finito anch’io, come tutti i miei compagni delle elementari, a lavorare, se mio padre non mi avesse insegnato che studiare era, molto, molto importante. Permettendomi così di iscrivermi al liceo classico…».
Tra i 14 e i 18 anni, al liceo, accade qualcosa. «Ero preso dall’interesse per la politica… Avevo simpatia per i partiti marxisti perché mio papà era impegnato nel partito socialista di Nenni, quando era massimalista… Era come se Dio non ci fosse, se Dio non contasse più, come se avessi seppellito le domande più importanti della vita. Non ricordo di aver mai saltato la messa, però era come se questa cosa non contasse più niente».
Qualche anno prima, Scola aveva già avvertito anche un barlume di vocazione, quando tornando a casa disse alla madre che voleva farsi prete e seguire un missionario in Africa.
Nel 1958, l’incontro con don Luigi Giussani, che tiene per i liceali di Lecco una tre giorni pasquale intitolata «Gioventù come tensione». «Era la prima volta che sentivo parlare del cristianesimo in maniera diversa. Emergeva il nesso tra Gesù Cristo e la mia vita di tutti i giorni».
In tema di missione, i suoi concittadini di Malgrate si ricordano anche del suo impegno da giovane per le favelas in Brasile.
Quando era vescovo di Grosseto volle la nascita dell'Associazione Missione San Lorenzo, attraverso cui l’emanazione della Diocesi in Bolivia si poteva avvalere della collaborazione di volontari laici. Gli scopi dell'Associazione erano:
- promuovere la cultura della solidarietà favorendo la partecipazione attiva di uomini e donne per lo sviluppo della dimensione materiale, umana e spirituale;
- promuovere la dignità della persona umana nel rispetto di se stessi e degli altri e della terra che ci ospita tutti;
- difendere i diritti umani fondamentali quali il diritto alla vita, alla formazione culturale, alla formazione civile e spirituale dei minori nel rispetto della loro identità sociale e culturale;
- rinnovare nel cuore degli uomini quel messaggio di speranza che è il verbo di Dio;
- promuovere interventi mirati alla nascita ed al sostegno di processi di auto-sviluppo.
- utilizzare le forze del volontariato per sollecitare un’azione culturale e di solidarietà finalizzata alla conoscenza della storia dei popoli delle diverse etnie sollecitando inoltre un impegno civile e sociale che possa garantire aiuti concreti in termini di solidarietà economica e professionale senza operare alcune distinzione di censo, religione, appartenenza politica, etc.
Da vescovo e cardinale, Scola manterrà una particolare attenzione per i temi sociali, come attestano la vicinanza e le molteplici visite agli operai cassintegrati della Vinyls di Marghera, o l’attenzione dedicata ai malati, ai sofferenti e ai poveri.
«A me preme sottolineare un elemento autorevolmente richiamato da Madre Teresa di Calcutta. Questa piccola grande donna - straordinario paradigma di dedizione ai "più poveri dei poveri" – interrogata su come potessero le sue figlie chinarsi sui moribondi piagati nelle strade di Calcutta, rispose: "Esse amano Gesù e trasformano in azione vivente questo loro amore". Qui si vede il senso della missione: l’apertura e la dedizione in nome di Cristo aiuta tutti noi a vivere la stessa esperienza di fede nella nostra terra. Tale esperienza di amore vero, che si chiama santità, è condizione per l’umana riuscita di ciascuno di noi».
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